, per definizione, non disincentiva il ricorso agli strumenti considerati, ma neppure lo incentiva, una batteria di meccanismi di rivalutazione, ora
di rame: nel primo, fatto di poche spire, circolava la corrente elettrica di una batteria; nel secondo, con molte spire, si generava una corrente
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aspirapolvere e un sussurro. Il problema più arduo è la batteria. Per diminuirne il consumo la trasmissione avviene in pacchetti di dati spediti ogni
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negli Stati Uniti. L’apparecchio si chiama Regency Tr-1 e pesa quasi tre etti e mezzo, in buona parte dovuti alla batteria. Lo produce la Texas
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telegrafista inesperto collegava al cavo una batteria da 500 elementi sottoponendolo per errore a una tensione di oltre mille volt. Il cavo “bruciò
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La vita media di un telefonino è di un paio di anni, la ricarica della batteria al litio sopporta circa 300 cicli. L’incalzare della tecnologia e il
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personali nel telefonino non soffriranno più di claustrofobia. Bisognerà soltanto fare attenzione al consumo della batteria.
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commisurando la potenza di trasmissione sulla distanza minima per risparmiare energia e far durare di più la carica della batteria.
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La batteria del futuro
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La batteria rimane il grande problema da risolvere: è il pezzo più ingombrante, pesante, effimero e inquinante del cellulare e di ogni apparecchio
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Lo sappiamo benissimo: la batteria del cellulare ti abbandona regolarmente nel momento cruciale di una telefonata importante: mentre lei ti dice l
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ad alta capacità per assicurare al momento giusto l’energia richiesta, che la batteria non riuscirebbe a fornire. Il tantalio si ricava dal coltan, una
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, ferro, piombo e cadmio. Il solo cadmio contenuto in una batteria è sufficiente per inquinare 600 litri di acqua. Il problema si è già posto per i
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multicolori nascosti nelle cuciture e alimentati da una batteria ricaricabile. In alcune Università inglesi e americane si studia come imitare il filo
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pizzicore era corrente elettrica. Fu quella la prima batteria. La “pila” ne è un perfezionamento: tanti dischetti di rame e di zinco separati da strati di
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intorno un filo metallico che funge da antenna. Nelle etichette più evolute il chip contiene anche dei sensori e c’è una minuscola batteria di
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molecole zuccherine. Non sorprende che la Sony stia sperimentando un prototipo di batteria che funziona a zucchero: l’essenza di questa sostanza non è
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