suono e la trasformazione del suono da segnale analogico a segnale digitale (o numerico, come sarebbe meglio dire: digitale viene da digit, numero in
scienze
Pagina 160
riproduzione una fotocellula ritrasformava in segnale elettrico e quindi in dialoghi e musica i chiaroscuri della colonna sonora. Il sistema era dunque di tipo
scienze
Pagina 160
corrispondente corrente elettrica, che amplificatore e altoparlanti traducono poi in segnale acustico. Possiamo quindi dire che le sinuosità del solco sono
scienze
Pagina 161
Più in generale, un segnale è «analogico» quando segue con continuità un fenomeno fisico qualsiasi. Per esempio la lancetta di un orologio a molla
scienze
Pagina 161
, se vi penetra dà un segnale. Si eliminano così eventuali disturbi e il logorio del disco dovuto al contatto con la puntina: il disco, che insieme con
scienze
Pagina 162
, corregge gli errori di lettura (almeno entro certi limiti) applicando algoritmi più o meno raffinati e trasforma il segnale digitale in una corrente
scienze
Pagina 163
Se si sta ai dati tecnici dichiarati, il salto di qualità dagli LP (Long Playng) ai CD è nettissimo: il rapporto segnale/disturbo supera i 90 dB
scienze
Pagina 165
mila bit al secondo a 128, 256 e 384 mila bit, da confrontare con il milione e 440 mila bit al secondo del CD. La compressione del segnale può andare
scienze
Pagina 166
potenza spesso sono formati da un intreccio di esili fili d’argento: dato che il segnale elettrico scorre in superficie (per il famoso effetto pelle
scienze
Pagina 169
Cruciale è il ruolo delle casse acustiche, nelle quali il segnale elettrico si trasforma di nuovo in suono, cioè in onde di pressione dell’aria. Un
scienze
Pagina 170
terra, facendo altrettanto per l’apparecchio ricevente. Così era come se il segnale radioelettrico si trasmettesse tra le armature di un gigantesco
scienze
Pagina 183
volte ed estrarne voci e suoni, cioè il segnale di bassa frequenza. Alla selezione provvede in parte anche l’antenna, che a seconda delle sue
scienze
Pagina 185
vari tipi di valvole termoioniche per amplificare il segnale, John Logie Baird riuscì a trasmettere - via cavo, non ancora con onde radio - una piccola
scienze
Pagina 189
di canali. Non cambiano antenna e televisore ma occorre un decodificatore del segnale. Uno speciale telecomando permette di interagire con i
scienze
Pagina 191
un canone a seconda di ciò che si vuole vedere e occorre un set-top-box per decodificare il segnale. Telecom, Infostrada, Tiscali e Fastweb sono gli
scienze
Pagina 191
: il ricevitore provvede ad amplificare il segnale, che tra il tetto e il vostro alloggio si attenua di 20 decibel, la differenza tra il rumore di un
scienze
Pagina 191
stazioni ripetitrici in orbita, e quindi di raggiungere con il segnale radio-televisivo qualsiasi luogo del mondo. L’orbita più preziosa per le
scienze
Pagina 196
una forte corrente in uscita dal collettore: cioè, in pratica, una amplificazione del segnale. L’amplificazione può andare da una trentina a qualche
scienze
Pagina 199
nanometri (il colore rosso corrisponde a radiazione di circa 6500 nanometri). Il segnale è modulato a impulsi tra 20 e 70 cicli al secondo. Su distanze
scienze
Pagina 202
primitivo di “modulazione” del segnale secondo un codice convenuto.
scienze
Pagina 207
a ricostruire il percorso del messaggio visivo. Il primo falò fu acceso sul monte Ida, alto 1766 metri, non lontano dalla città espugnata. Il segnale
scienze
Pagina 208
stazioni distribuite a circa 9 chilometri l’una dall’altra. Un singolo segnale poteva essere trasmesso da Parigi a Lione, attraverso 116 stazioni, in 20
scienze
Pagina 211
barriere linguistiche e rimane il segnale più chiaro in difficili condizioni di trasmissione e di propagazione del segnale”.
scienze
Pagina 214
Graham Bell ed Elisha Gray brevettarono indipendentemente, a poche ore l’uno dall’altro, un ricetrasmettitore in cui il segnale era amplificato da una
scienze
Pagina 220
’amplificazione del segnale lungo il percorso. L’aumento dei circuiti detti “virtuali”, e infine, in modo decisivo, con la trasmissione in alta frequenza, anche
scienze
Pagina 221
distanza, affievolendo il segnale, impedisce l’interferenza. L’utente in movimento passa da una cellula all’altra e altrettanto può fare il suo
scienze
Pagina 223
diffusione del segnale.
scienze
Pagina 223
qualche chilometro. Ma si può fare meglio misurando i tempi di ritardo del segnale nel tragitto tra telefonino e stazione radio base. In questo modo la
scienze
Pagina 226
quando non stiamo comunicando, il nostro apparecchio ogni qualche decina di secondi invia alla stazione radio base più vicina un segnale che in
scienze
Pagina 226
segnali digitali prima di trasmetterla e di riportare alla forma analogica, e quindi in forma vocale, il segnale digitale ricevuto. In queste operazioni
scienze
Pagina 227
volte al giorno si accende per un minuto e capta un segnale orario trasmesso da Darmstadt, un sobborgo di Francoforte. Esistono anche orologi da polso che
scienze
Pagina 259
al ritmo costante di 9 miliardi 192 milioni 631 mila 770 volte al secondo e pilota con estrema precisione un segnale a microonde della stessa
scienze
Pagina 260
” risale al 1866 ma solo il segnale della Rai (fornito dall’Istituto Elettrotecnico Nazionale “Galileo Ferraris” di Torino, ora assorbito nell’INRIM) ha
scienze
Pagina 268
metallico (per esempio un aereo o una nave), subisce una riflessione. Misurando il tempo intercorso tra l’emissione e il segnale di ritorno è possibile
scienze
Pagina 49
dolorose che abbiamo in bocca ma anche su altre parti del corpo: la proteina cambia forma e trasmette al cervello un segnale di allarme.
scienze
Pagina 99