posto speciale e privilegiato nella storiografia ecclesiastica d’impronta cattolico-romana, che infatti lo celebra come colui che «traghettò» il
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Architettura, II libro (1545). cavea, in basso, era sistemato il trono del principe, che essendo lo spettatore privilegiato godeva della visuale migliore.
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equivaleva ad affermare che la pittura e la scultura erano degne di entrare nel privilegiato consesso delle «arti liberali».
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Fino ad un paio di secoli fa, tuttavia, il veicolo privilegiato della conoscenza scientifica del mondo erano le tecniche artistiche: l’imitazione
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