timidamente in periferia, ma senza troppa sistematicità e convinzione, le novità prospettiche elaborate in Toscana il grande storico dell’arte Roberto
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Bambino (fig. 90). Si tratta di un’opera eseguita da Masolino, che a questa data mostra di non aver ancora recepito le novità masaccesche. Sia la
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primissimo piano e di straordinaria personalità, ma rispetto alle sconvolgenti novità prospettiche e naturalistiche della triade Brunelleschi-Masaccio
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classica e di una nuova attenzione alla concreta fisicità del reale, filtrata anche dalle novità provenienti dal Gotico d’oltralpe. E una svolta che ha
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novità più grossa è un’altra, ed è racchiusa proprio nelle due ultime parole della frase leonardesca: «prospettiva aerea». A Leonardo, infatti, non si
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teorico dell’arte seicentesco Giovan Pietro Bellori, intuendo la novità caravaggesca che aboliva la tradizionale «durata» spazio-temporali del racconto
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contatto diretto con il mondo classico, sulle novità gotiche provenienti dalla Francia, anch’esse improntate ad un maggior naturalismo. Era ormai
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dei grandi pilastri e degli archi a tutto sesto. Grazie a queste audaci novità, cui si aggiungono altre membrature architettoniche propriamente gotiche
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