stendessero tappeti per farla camminare sul liscio. E combinava lei le gite, i pic-nics. Ed entrava in confidenza coi vicini di villa, prima e più di
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. Caterina tremava e stava tutta raggomitolata sulla sua sedia, quando si udirono molte voci in coro che gridavano: - Pic ha coraggio, coraggio, coraggio
piatto di minestra sul davanzale. Un giorno il Nano disse: — È stato arrestato Pic; aveva un sacco pieno di ciottoli e ha confessato. Ora è in
! Pensato! Saremo ricchi, oggi! Saremo milionari. Ehi, Pic! Un ornino che passava di là si avvicinò. Era vestito da « gangster », col ciuffo e un tatuaggio
si mosse. Guardò Pic con uno sguardo sprezzante, e chiese con calma: — E se io le tenessi giú, le mani? Pic non rispose, ma semplicemente si levò di
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almeno che ci muoviamo per andarcene, — borbottò Pic. Ma Sbarraponti, che era il piú orgoglioso e il piú astuto dei tre, non poté sopportare la vergogna
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: — Chi sa, — disse, — quanti strilli avrebbe fatto la Signora se Pic avesse rubato! — A quest'idea, batté le mani, ed anche Caterinuccia rise. Ma in
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si affacciò per chiedere come stava. — Pic è stato arrestato, — annunziò trionfalmente lo scoiattolo. Caterí pensava: « Ah, che bella giornata! » e
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desiderato trascorrere la convalescenza. — Ho saputo di Pic e ti sono grata,— dichiarò, — è causa mia se tu sei malato. Tu sei proprio bravo —. E
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, perché il pessimo Pic già non li sentiva piú. Era scomparso, e certo oramai cominciava a spendere quelle magnifiche cento lire. Ahimè! Ora tutta la folla
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