della legge 23 febbraio 1995, n. 43; o, altrimenti, il seggio attribuito con il resto o con la cifra elettorale minore, tra quelli delle stesse liste
e l'interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell'accusa e l'acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore; sia
sulla realizzazione “epigrafica” di alcune massime più o meno lapidarie e spesso fine a se stesse (come Agnetti, Polke, Baldessari, Barry), chi
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underground (tipo Living Theater) o in quello di certa letteratura “nera" (H. H. Ewers, Huysman, Bataille) non avrebbe importanza, se troppo spesso le stesse
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linguistiche fine a se stesse. Altrettanto si può dire circa molte manifestazioni pseudo-scientifiche, cibernetiche, filosofiche, che, in definitiva
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queste operazioni rimangono affidate esclusivamente alla ripresa fotografica o cinematografica delle stesse o alla loro descrizione e catalogazione
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, anche se per altri — soprattutto per quelli dell’area germanica — è più difficile applicare le stesse considerazioni. Tanto più quando uno studioso
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Naturalmente non bastano queste premesse a far sì che le operazioni così eseguite si debbano considerare come accettabili ed esaltabili; ma le stesse
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, dove l’elemento "decorativo” delle stesse si allea con il loro contenuto ideologico; o alcuni video di Bill Viola, dove non è la qualità di ripresa
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macerazioni mistiche di tante sante medievali (santa Teresa, santa Lydvine) e le "estasi”, più sessuali e orgasmatiche che mistiche, delle stesse. Per
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materia," non si differenziavano che scarsamente da quelli dei tempi precedenti. Le stesse sculture "a tutto tondo” d’un Boccioni, d’un Archipenko, d’un
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discorso sulla formazione delle premesse invece di agire soltanto su queste stesse premesse; in altre parole, esaminare il linguaggio senza proiettare una
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rende tabù tutte quelle grandi superfici che formano il suo passato biologico. Ma, timido com’è, rifiuta molte delle sue stesse possibilità, poiché
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Tutto il mio lavoro si svolge intorno a un diaframma implicito: come uno specchio ideale che riflette e rivela le stesse apparenze con cui si
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-oggetto,” ossia di opere dove tela, telaio, e sagomatura eventuale delle stesse costituiva un tutto unitario, quasi sempre monocromo, e del tutto privo
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illusionistico, ma attraverso la artificiosa riproduzione di quelle stesse superfici rugose, granulose, marezzate, scalfite, che possiamo trovare in certi
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, riprendendo vita dalle sue stesse ceneri; basterebbe por mente alle molte reincarnazioni del gotico, del barocco, del "palladiano," o, per venire ai nostri
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manuale, all’elemento artigianale. In questo senso queste opere s’accostano da presso agli oggetti prodotti dal disegno industriale: ne hanno le stesse
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