attorno alla "validità di codeste forme — e intendo riferirmi soprattutto all’informale, alle pitture segniche e gestuali, alle indagini strutturalistiche
Pagina 15
Non c'è dubbio quindi che molte pitture a base di inchiostro nero del periodo Ashikaga (1337-1573), molti dei calligrammi a “macchia" di Ses§hù (1420
Pagina 33
Il senso di “vuotezza" della camera da tè e di molta architettura giapponese, si ritrova nel "vuoto" del foglio bianco di molte pitture e di molti
Pagina 33
alberi, carte strappate, pitture eseguite con i piedi mentre l’artista ondeggia sospeso a una fune, e via dicendo), questa tendenza è l’esemplificazione d
Pagina 36
Più coerenti rispetto all'impostazione segnica delle loro pitture furono alcuni artisti del gruppo romano, che si valsero piuttosto dell'elemento
Pagina 37
appare particolarmente robusta, impetuosa, e quasi brutale. Più vasti e massicci sono i movimenti che danno vita a queste pitture, più violenti e
Pagina 56
pitture decisamente non figurative e geometrizzanti. A questa prima ondata di artisti che possiamo oggi definire “concretisti," si aggiunse, nel periodo
Pagina 78