Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

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Dorfles, Gillo 16 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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’affinità tra le due correnti è solo apparente; e infatti il termine di "new dadà” usato abbastanza frequentemente agli inizi per designare il pop, venne

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assemblages (tenuta al Museum of Modem Art di New York, nel 1962, che riuniva i progenitori dadaisti del pop con gli ultimi rappresentanti del movimento) e dopo

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grandi centri dell’arte contemporanea: New York, Parigi, Tokio, Milano, Colonia, Zurigo, ecc. ma perché il più delle volte i valori sono

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come delle trovate inimitabili, ma che, riesposte a New York un paio d’anni or sono (1970), (si trattava ad esempio del famoso Rotozazà, col suo fascino

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come Anthology (New York, 1961) pubblicato da La Monte Young con interventi di George Brecht, Nam June Paik (l’autore della Penis Symphonie), Cage

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rientranti nel filone post-moderno, o — come l’hanno definito — “The New International Style.”)

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Montagna Celeste, dove nulla rimane se non la fenice impigliata nel mezzo del dolcissimo azzurro... [1957] [Da The New American Painting La nuova pittura

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che basta a un pittore. [1951] [Da The New American Painting, cit., pp. 53, 54.]

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stabilisce uno stato di pura armonia, di spontanea reciprocità, e l’opera riesce bene. [1947] [Da The New American Painting, cit., pp. 66-67.]

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, Harry N. Abrams, New York 1966.]

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partire dall’immediato dopoguerra, in diversi paesi e centri artistici, a Parigi come a Tokio, a New York come a Roma, si è venuto evidenziando un

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primitivo raggruppamento Fluxus ha fatto seguito il "Fluxus West group” dal 1966 e il "New Fluxus" dal '69 (cfr. An Anthology, a cura di La Monte Young

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" presso il Museum of Modern Art di New York. A questa mostra parteciparono, tra gli altri: il Gruppo N. e T. Vasarely, Dorazio, Louis, Davis

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scritture ideografiche, e l’influsso che, di rimbalzo, vi giungeva da New York e da Parigi e dagli altri centri europei. Parecchi giapponesi nel

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importante, deve essere considerato quello del gruppo surrealista infiltratosi negli Stati Uniti già a partire dal 1915 con la venuta a New York di

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tessuto coloristico stesso d’una città come New York ad essere diverso da quello europeo, e questa diversità fa si che alcune tonalità e alcuni accordi

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