Forse, in un futuro non troppo lontano, lo storico dell'arte farà una distinzione molto netta, non già tra arte figurativa e arte astratta, o tra pop
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iperrealista. Il che ovviamente è del tutto insensato; come è insensato credere che le acquisizioni dell’arte astratta, concreta, op e pop, non debbano
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propria “idea” — sia essa legata ad un evento, o del tutto astratta — e trasmetterla al prossimo. Le origini di queste azioni e creazioni si deve
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Se il cubo-futurismo da un lato e l’espressionismo kandinskiano dall’altro, avevano preparato il campo a quella esplosione astratta che si era poi
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" astratta o proposizionale dell’opera d’arte e la sua struttura materiale.
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Arte astratta: con questo termine di solito si indica tutta l’arte moderna che non sia esplicitamente figurativa, ossia tanto quella che "astrae” da
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Hard-edge abstraction: pittura astratta di tipo geometrico, identificabile con la "konkrete Kunst” di cui fanno parte artisti come: Glarner
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Oggettuale (pittura): definito così (da Dorfles, 1964) un indirizzo della pittura astratta degli anni Sessanta mirante alla costruzione di "quadri
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pittura astratta, in contrapposizione al genere di colore "tonale” usato ad es. dagli impressionisti. Il termine è tolto dal linguaggio musicale dove
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Accardi, Disegno Perilli, che, successivamente, si orientò verso un genere di figurazione "fumettistica," per poi giungere ad una stesura astratta ed
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astratta del dipinto, fatto particolarmente evidente in quelli di Willem de Kooning, di Adolph Gottlieb, di William Baziotes, di Grace Hartigan.
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verosimiglianza, della prospettiva, in seguito all’avvento e alla generalizzazione della arte astratta, permaneva sempre il problema di come si dovesse considerare
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dipinto presenti ancora evidenti tracce di figuralità. Sta di fatto, comunque, che l’appellativo di "concreta” al posto di “astratta," a indicare un
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Nicholson, che in molti dei suoi rilievi — attorno al 1936 — è assai più prossimo alla Sintassi neoplasticista che a quella “astratta," ma che peraltro ha
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correnti, che, in piena fase astratta, hanno continuato a valersi dell'elemento iconico, pur sottraendolo alle cristallizzazioni cui l’aveva condotto la
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arte; autentico esempio di organicità astratta o, meglio, di astrazione organica. Ed è questa organicità che giustifica l’assurdità iconografica delle
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