IL DOTTOR PASTORI fu di parola. Arrivò verso le dieci di sera, più elegante che mai. Spiegò alla Maria Pia che era atteso a una festa in casa di
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estremamente grave. Come vi avevo riferito ieri sera per telefono... - Mi scusi, signor direttore - tossicchiò il tenente. - Ma qui c'è un equivoco. Il mio
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lo prese per un sì pieno e accelerò i preparativi. Quella sera stessa, prima che l'edicola chiudesse, vi entrò con il cane e una grossa valigia
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porta si aprì ed entrò un vecchio sporco e malvestito, che sapeva di funghi e di muschio come una creatura dei boschi. - 'Sera Melchiorre! - salutò dal
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che gli tremava in gola, chiese: - Non è che ieri sera hai visto un bastardino alto all'incirca così, rossiccio, con un collare grigio? - Fammi pensare
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nell'aranciata, ogni sera. E poi chi c'è? Ah, lei, signora Pinuccia... - Ho sempre il fiato corto, dottore! Sente? Sente come respiro male? Non sarà la pressione
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addormentare di sera - e cominciava a leggere la storia. Allora, d'improvviso, la stanza si popolava di terribili briganti, di schiave astute, di geni benefici
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domani sera. - C'è che abbiamo trovato una bambina e quello là ce la vuol portar via. Ecco cosa c'è! - dichiarò Melchiorre. - Una bambina? Sul serio? E
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