fuori e basta. - No, no! Lei non capisce, signor direttore... - la Maria Pia faticava a calmare il tremito d'indignazione che la scuoteva tutta. - È
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testa. - C'è... il mio cane? - Sì, però... - Però che? È ferito? È malato? - No, no. Ma c'è qualcun altro con - Qualcun altro? Ma chi? - Andiamo, su
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collega e io non siamo venuti per la sua telefonata. - Ah no? Eppure avevo chiaramente sollecitato... Be', comunque non importa. Ormai ci siete
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, e vide l'Enrichetta che veniva avanti con un piccolino in braccio. - Tocca a Gabriele? - No, Gabriele no. Lui sta qui solo di giorno. Il bagnetto se
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figlia... Se sua madre è proprio... - si agitò l'Ernesto, impappinandosi. - Io penso... io temo... - Lo è, lo è, vi dico... Avete letto o no, questi
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marciapiede, il gestore del bar, qualunque fosse il posto dove adesso si trovava. Ma no! Le cose andavano in tutt'altro modo, di questi tempi. La gente
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c'è niente da fare. Invece di pensare a riguardarsi... - Se vuole, torno in un altro momento - mormorò Amanda docile, facendo un passo indietro. - No
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, gliel'assicuro. - No, è impossibile. D'altronde, come potrei? Lei, che è stato professore di liceo, lo sa bene come vanno queste cose. Oggi un cane, domani un
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facciamo alla svelta. Si udirono dei mugugni e vari colpi di tosse stizzosa, poi il movimento di corpi che si mettevano lentamente in piedi. «No
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. - Insegnante di scienze? - buttò lì Virgilio Zambelli, sperando d'aver trovato un collega. - No. Ma in dieci anni se ne imparano di cose, quando non c'è
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, per caso? - Ma no, ma no... Prenda il Tritopin e vedrà! Avanti il seguente... - Ieri, come al solito, non ho digerito la cena... - fece il signor
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sottobraccio. - No, no... Nessun disturbo. Cosa c'è? - Oh, niente... Niente. Solo che sono un po' stufa. La Clotilde, la Jolanda, la Celestina
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a braccetto. - E poi, loro devono pensare al futuro... - Anche noi dovremmo pensarci, ogni tanto - fece la Pinuccia, scontenta. - Siamo vivi, no
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con la boxe. - E piantala! - scattò l'Ernesto. - Ci hai scocciati con le tue balle... - No, no... un momento! - protestò Melchiorre. - Se cominciamo a
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Pinuccia, che teneva la piccola tra le braccia. - Bisogna cambiarla, se no si mette a piangere... - Lascia, che ci penso io! - intervenne la Celestina
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, non c'è niente da fare! - si commosse la Pinuccia, prendendogli affettuosamente la mano. - No, non è vero. Questo è il minimo che posso fare per voi
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