sulla collina, eccetera, eccetera, eccetera. Il notaio prendeva nota diligentemente, curvo sulle sue scartoffie. A un tratto alzò la testa e chiese
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alzò e lo abbracciò stretto. - Vai, vai pure adesso... - ora era il professore a sentirsi a disagio. - Il dottore dice che devo evitare gli strapazzi
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un'occhiata dentro. - Oddio, ma è... un bambino! - Sssst! Parla piano.., non vedi che sta dormendo? Comunque non è un bambino. - Ah, no? - il professore alzò
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trotterellava già verso di lei, ansioso di dare un'annusatina alla nuova arrivata. - Eh, come? - la ragazza alzò la testa di scatto, forse spaventata alla
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che si fa d'altro? Avvertiamo la polizia? - No, la polizia no... - Virgilio Zambelli si alzò in piedi, col fiato corto. - Aspettiamo un poco. La ragazza
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di tutto quanto il mondo. Anche di voi! E allontanato con una smorfia il piatto ancora pieno, si alzò di botto e se ne andò via inferocito. Mentre gli
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girò verso il professore e gli fece cenno di star zitto e seduto. Lui invece restò in piedi, alzò le braccia e cominciò a parlare dolcemente. - Venite
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la accompagnava: «Al mondo non c'è un babbo migliore del mio». Alzò lo sguardo verso l'altare, consolato, e quasi riappacificato con il presente
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dalla cattiva sorte. - Disturbo? - Il professore alzò il capo e vide che era la Pinuccia, con un sorriso imbarazzato sulle labbra e il lavoro a maglia
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