che sui francobolli soliti non si vedevano tanto facilmente. Ma non c'era da meravigliarsi, venivano da tanto lontano... - Oh!! - Si era accesa una
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omone tagliato senza risparmio che batteva qualcosa a macchina pestando sui tasti con due manone come prosciutti. Smise di battere per venirci
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di fuori: ecco perché le piaceva tanto. - Gina, - disse in quel momento, con una voce strana. Mi voltai. Era seduta sui talloni, con le mani aperte
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, domestici compresi, anzi quasi piú loro dei padroni. Eccole finalmente che scendevano lo scalone, la signorina davanti, tic tic tic sui sandali coi tacchi
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che non finiva piú sulle cime dei pini (o abeti) e sui zigzag della strada, giú giú fino alla stazione e al paese. E poi, naturalmente, nelle cantine
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dall'ingresso imponente perché ormai c'ero abituata e mi ci sentivo come a casa mia; e intanto disegnavo scheletri sui margini del numero vecchio
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. Le era di nuovo venuta fame e non voleva consumare subito tutto il suo cioccolato. Mangiò il pane da solo, seduta sui gradini di una fontana, cosí
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