da lei. E tu hai detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita
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una specie di nicchia nella parete di fondo. Forse era quello l'ingresso del condotto. - Palpitante! - disse Ippolita: era una parola delle sue. (Di
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senz'altro nel pomeriggio, o domani. Insisteva su questa lettera, magari le sembrava un pensiero consolante quello che d'ora innanzi, se non altro
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vestito di ieri, quello azzurro; parecchio spiegazzato, per la stessa ragione. E questa ragazzina in bianco e azzurro che sembrava scappata di casa e
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Dunque la prima cosa che aveva detto a Ippolita l'impiegato della biglietteria, quello coi baffi stupefatti, era stata per l'appunto: - Viaggi sola
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di corsa, dopo quello che avevo avuto la faccia di dirgli. Invece si comportarono molto bene, devo ammetterlo. Come se non fosse successo niente
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cercarla nella grotta e non avessi cantato Suoni la tromba e nemmeno le avessi dato quello schiaffo, certo lei non avrebbe riso né pianto, e allora poco
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veramente antico! (Gina sono io. Non mi entusiasmava, come nome, mi pareva che sapesse di poco, ma almeno con quello non rischiavo di sentirmi chiamare
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scrittoio dove faceva i compiti, quello di sua madre io non l'avevo mai visto. In camera andò a rovistare sotto la biancheria nel cassetto in alto del
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Ma ci sono un sacco di altre cose da dire, prima che si arrivi a quello che doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti che stessimo
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, in quella cantina, valeva la spesa di spenderci tante parole? Momento. È vero che era successo poco, però quel poco c'entra molto con quello che
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segreti, tutti gli intrecci piú tremendi, e niente, muti come pesci. Be', ora sapevo che un segreto c'era davvero, in questo castello qui. Quello per
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porta dietro, lo chiamavano, per distinguerlo da quello principale. Doveva anche girare la chiave nella serratura, e fortuna che questa chiave Remigio
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