Era una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro
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su col treno il sabato sera. Lui non l'aveva mai presa sul serio, la storia del nostro tesoro. - Mai più! - rispose la mamma, che invece ci giurava
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sulla sponda del letto, che era il legno che avevo piú a portata di mano. Questo fu il nostro saluto. Adesso bisogna andare dietro a Ippolita: era lei che
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