segno di pace. Allora gli uccelli uscirono dai rifugi e ripresero la vita interrotta dalla guerra. — Chi ha vinto la lotta? — si domandavano
, assieme con gli altri uccelli, era in mezzo alla campagna a farsi il gozzo. A quel pensiero Cipí si accorse che gli era venuta fame e ci andò anche lui.
scappare tutti gli uccelli. Nello stesso istante Cipí si trovò stordito dentro un nuvolo di polvere e quando si rialzò vide accanto a sé la compagna con
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generoso di tutti gli uccelli! — Dunque verrai? — Certo che verrò! — E poi, se vorrai... — continuò Cipí, — mi piacerebbe giocare con te, qualche volta
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, gridò la sua felicità: — Tre! — diceva. — Tre! Sono tre! Non gli uscivano altre parole, ma gli uccelli capivano cos'era accaduto. Fatto il giro del
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lo rivedranno. La vita dei passeri si era fatta molto dura: la pianta dai grappoli dolci, amica degli uccelli, fu spogliata dall'uomo che la coricò al
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sorelle che scherzavano felici nell'aria, ignare della tragedia degli uccelli. Per quanto tentassero di scavare, la terra ormai non si toccava piú e
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è? — Dice che lui è al mondo per proteggere noi poveri uccelli; la mia povera mamma ci andava spesso da lui e lui le diceva buone parole che
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Il giorno seguente cominciò a interrogare gli uccelli del tetto. — Lo sai tu chi c'è là dentro? — chiese a Piumaleggera. — Quella è la casa del
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parole invitavano gli uccelli nel paese della felicità. Io chiamai Passeri e lei, appena si affacciò, si accorse che dietro a quelle luci colorate, c'era
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degli ultimi uccelli notturni, voli frettolosi giú verso lo stretto. Ad Oriente, sotto il blu della notte, il cielo si rosava.
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. Lungo e silenzioso mattino: barbagli bianchi di cavolaie alla porta, come fiori incuriositi dell'opera muta; canti di uccelli nuovi fra lo strillo
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. Non è un uccello? — No. Se fosse un uccello sarebbe un po' sollevato dall'orizzonte, o del tutto invisibile. Gli uccelli troppo lontani non si vedono
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movimento, raggiungeva una torre non altissima ma decisamente piú elevata di ogni altra costruzione del villaggio, e guardava il volo degli uccelli. Li
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ti stancherà troppo. Ti insegnerò a dipingere gli uccelli. Ma nei giorni seguenti le forze di Madurer non furono sufficienti a disegnare. Sakumat gli
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chiedergli di dipingere scene di caccia e di bagni, di uccelli e di fiori. Dopo aver detto di no al decimo che era venuto, e avere per la decima volta
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piccoli sussulti, come uccelli che tentassero il volo. — Gentile amico, — continuò l'Imperatore, — io non posso sopportare che la bellezza di Amilah
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