come in essi venisse raccolta e coltivata una bellezza mai soltanto fisica, esteriore, ma la completa serie delle grazie femminili. Piú ancora, a lui
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. Attraversata la zona coltivata e le strade del villaggio, Sakumat fu condotto all'interno del palazzo. Ammirò il ricco silenzio che vi regnava, le porte
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turbante e le brune mani aneliate. Notò, a distanza, un volto sottile, bruno e ossuto, una barba coltivata a siepe lungo la mandibola, il naso ampio e
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