sicuri. — E sul grande albero dalle palline rosse? — Troppo chiasso! — Io vorrei un posto da cui si vedesse sempre Palla di fuoco, — disse Passeri
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bisogno. — Io vorrei sapere perché ha il becco tagliente se lui mangia le ombre dei comignoli e beve il tremolio delle stelle! — domandò Cipí a un
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vorrei sia un impegno troppo faticoso per te. — Parla liberamente, Madurer. Ascoltare parole non è faticoso. Per il resto, vedremo. — Ecco, io pensavo
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bisogno di altre abbondanze. Piuttosto, signore, vorrei chiederti qualcosa. — Ti ascolto, — disse il burban, inchinandosi lievemente. — Ho constatato che a
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è molto facile. Non vorrei che fosse troppo faticoso, per te. Sakumat sorrise e aspettò senza parlare. Il bambino riuní le mani sulla coperta
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carne leggera. Amico mio, io non ho mai conosciuto un dolore cosí grande: nemmeno quando mori Aviget, la sposa del mio cuore. Eppure ne vorrei uno
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Tigrez? Il bambino tornò a guardare la parete su cui la nave ormai piccolissima viaggiava verso il primo orizzonte. — Io vorrei che fosse molto veloce
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, ringrazio il creatore per questo figlio: e non ne vorrei uno diverso nemmeno se avesse le ali come gli angeli del monte Ararat. E tu vedi come occorreva che
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