Finito di stampare nel mese di settembre 1995 per conto delle Edizioni E. Elle S.r.l. presso la Società Editoriale Ergon S.r.l., Ronchi (Go)
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Nel cespuglio 39 Guarigione 42 Un posto per il nido 45 La guerra 51 Tre! 55 Le visite 57 Palla di fuoco sta male 63 Le farfalle bianche 66 La fame 72
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salva! Purtroppo molti cedettero alla paura e si lanciarono fuori: qualcuno fu ucciso sulla soglia, altri caddero nel cortile, nessuno arrivò alle
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guardarle, sentirono nel cuore una grande forza.
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gli ultimi. Pronti? — Pronti! — risposero tutti. I primi due scesero, entrarono nel pollaio e beccarono con avidità. — Ah, finalmente un po' di cibo
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C'era una volta (e c'è ancora) un piccolo paese disteso nel verde e al sole: nel paese c'era un palazzo alto alto e sul tetto del palazzo, nascosta
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Malerba, Mozziconi Antonio Mallardi, Levantazzo Sauro Marianelli, Fuga nel quadro Augusto Monti, Le storie di Papà Elsa Morante, Le straordinarie
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passeretta. — Ora non posso perché ho molto da fare ma appena finito il mio lavoro vi prometto che vi aiuterò —. Poi si buttò nel cortile per vedere se era
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la testa nel buco del signore della notte e vi entrò tutto con un sibilo acuto che fece tremare i calcinacci delle pareti. Poi ne usci trascinando con
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Per fortuna babbo e mamma arrivarono in tempo e lo riportarono nel nido. — Perché fai il disubbidiente? — disse la mamma. — Io voglio vedere che cosa
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pronunciare una parola se lo strinse affettuosamente al petto come quando, dentro al nido, gli narrava che cosa c'era nel mondo. — Mia cara Mamí
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, torna nel nido! Ma Cipí non l'ascoltò: — Che buco fondo e nero, Mamí, guarda: op là! — e saltò di qua. — Cipí, sta' attento... Non fare l'imprudente
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fecero correre nel cortile e ogni volta che Cipí spiccava il volo e cadeva in terra, i bambini ridevano. Ad un tratto Cipí udí un grido: era la sua mamma
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un'ala spezzata. — Cipí, aiutami, non posso piú volare... - piangeva. Lí vicino un passero era steso nel solco, con le ali aperte e tremanti; aprì con
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ali e Cipí entrò nel nido accanto ai piccini: e abbracciati si addormentarono.
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farfalletta vagava nel cielo, ormai moribonda, sospirando: — Come sono sfortunata! Ho voluto aspettare a scendere ed ora nessuno gioca con me! Cipí e
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Una fredda sera che il sonno tardava a venire, Cipí si sporse dalla tegola e vide un fatto straordinario: nel muro della casa di fronte c'era un buco
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di corte. Perché la fuggite? Appena questa voce tacque, l'altra incominciò: — Noi siamo venute dal cielo per portarvi nel paese della felicità senza
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parole invitavano gli uccelli nel paese della felicità. Io chiamai Passeri e lei, appena si affacciò, si accorse che dietro a quelle luci colorate, c'era
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Einaudi Tascabili. Letteratura 303 Dello stesso autore nel catalogo Einaudi Tre d'amore La rosa di Brod Roberto Piumini Lo stralisco Il ritratto
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non accordò spazio nel pensiero, credette Gentile di aver trovato rimedio alle prime due. Per quanto riguardava la posizione del soggetto, scartata
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Amilah: solo l'ingombro dell'angelica testa, un alone di linee dell'immagine futura. Ma se anche lei, muovendosi nel sonno, non avesse molto rallentato
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Sultano, Shuade, — disse. — Sia ringraziato per la gentilezza che mi riserva... La mia mente è tuttavia cosi occupata nel lavoro, e da certi pensieri, da
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riflessione, trovava nel piccolo una risposta rapida ed efficace, quasi divertita. Mentre i due erano assorti nel gioco, passavano silenziose per le stanze le
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, sembravano grossi insetti glabri intenti a succhiare il nettare dei fiori luminosi. Penetrarono sempre piú nel giardino. Oltre una tripla siepe di
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giustificare quell'ultimo sguardo ostinato, egli portava dunque con sé tela e attrezzi: li avrebbe disposti nel solito modo, fingendo ogni tanto un piccolo
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18. Quell'invito assoluto, mite, riportò Gentile nel terrore. La puntura al collo non si spostava, come un neo doloroso sulla pelle del pittore. La
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seta ricamata d'oro che chiudeva la stanza si sollevò, e apparve, bianco nel volto piú che per sonno interrotto, l'Imperatore dei Turchi. Dietro a
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ingioiellate della grande stanza, verso il portico, a sinistra, nel giardino che andava schiarendosi di un azzurro annuncio luminoso. Il Sultano parlò a lungo
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giunse rapidamente alla fine, e in certa misura, pur nel rispetto dell'arte, Gentile accelerò gli ultimi tocchi, parendogli desiderabile e opportuno
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carmelitano. — Io ti conosco abbastanza, e le cose che vedo nel tuo cuore, a saperle leggere bene, sono eccellenti. — Vera santità è la tua, Diamante
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sono rimasto lontano, come fa il cavallante che rimanda alla fine, per studio e anche timore, la doma del puledro piú inquieto... Nel fare queste
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passeggiate lungo il chiostro, o quelle appena piú ariose nel giardino del monastero, i ritmici e pacati momenti della preghiera la calmavano, la
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ancora, se cerchi un solo tocco di pennello sulle pareti delle sue stanze, non lo troverai. E poiché sei stato sincero con me nel raccontarmi i tuoi
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mente come un canto appena imparato: le riascoltava nel pensiero talvolta per il significato, talvolta per il suono, e all'uno o all'altro la riprendeva
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concitati. Ma suor Marta a quello non badava: solo guardava, con lo sguardo fisso, gli occhi devoti del suo pittore. Nel maturo silenzio del mattino, ornato
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, il volto di Madonna sull'altare: con l'intesa che non fosse piú della fuggita. Davvero assorto nel suo lavoro, nulla sembrava importargli del tumulto
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p. 1 Lo stralisco 73 Il ritratto segreto 149 Filippo a Prato Stampato nel giugno 1995 per conto della Casa editrice Einaudi dalla Fantonigrafica
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Ganuan, signore della terra di Nactumal. Per suo ordine vengo a chiederti di salire alla nostra vallata, nel suo palazzo, perché egli ti vuole parlare
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9. Una notte Madurer si svegliò gridando. Sakumat e Alika lo trovarono sudato, aggrovigliato a se stesso nel letto, in un dormiveglia violento e
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la traccia di quei voli, in larghi scarabocchi a nessun altro comprensibili. Poi piegava i fogli, e li riponeva nel basso scaffale della prima stanza
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, che spiccavano nell'erba e spingevano, però non troppo, la loro cima nell'azzurro del cielo. — È arrivato il grano, nel nostro prato? — disse
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come una pietra di primo rango nel pietrame del fondovalle. La discesa, lungo il lato sud, era meno diretta della salita, per un terreno dalla
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, con il tono di chi rivela un segreto, — come quando si corre molto nel gioco. Il prato ha corso molto... Tacque all'improvviso. Il burban restò in
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prima della partenza. Il florido veneziano lo guardò e sorrise. — Cosa ti diverte, Jacopo? — chiese Gentile. Sedevano nel portico dell'ampia casa del
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io insistessi, e come è bella questa gioia. Ma ora ti lascio: è tempo che facciate amicizia. Fin da adesso, Sakumat, chiedi qualsiasi cosa sia nel
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, pescatori, mercanti, cani. Gentile entrò nel ventre chiassoso e frizzante della città mentre intorno a lui il taciturno Naguat Tafi guidava con cenni
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durante il giorno, tingendo in sfumature sempre diverse la preziosa fioritura dei disegni. Nel pieno del pomeriggio, mentre avveniva la cerimonia di saluto
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lentamente in quello spazio vasto, protetto, gradevole, e poi nel porticato di trenta metri che correva all'esterno delle stanze. Annusò il vento
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generosità e amicizia, ti ha inviato presso di me, si spiega facilmente: i nostri artisti, pregevoli nell'ornamento, non hanno sufficiente esperienza nel
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