dell'altro sangue! — ammonì Passerì. — Compagni, un'idea! — esclamò Cipí. — Sentiamo! — dissero i passeri stringendosi attorno a lui. — Il mostro ha bisogno
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Cipí. — È troppo poco per far cambiare idea agli altri... quando anche loro vedranno, crederanno. — Però potevano fare a meno di dire che sono un
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progettazioni, come parti di un sogno continuo, di una stordita eccitante avventura. Quando, dopo tre ore, ebbe un'idea abbastanza precisa di come avrebbe
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un bruno striato d'argento. — Questa è una buona idea, Madurer. Quanto al tempo per farlo, non abbiamo fretta, vero? Il piccolo sorrise, e non aggiunse
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sua idea suggestiva, alle infinite coppie degli amanti defunti, che divenuti spirito volano eternamente, tentando abbracci e amplessi, e non avendo
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mezzo della burrasca che c'è stata, mentre preparavo al coperto certe tinture, un'idea, quasi un sogno da sveglio mi ha colpito: che avrei forse trovato
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lavoriamo in suo onore? Suor Caterina esitò assai poco. — Che bella idea, frate Filippo! Il silenzio, quando non è proprio obbligato, è così pesante
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intendevo questo, Sakumat. Io chiedo se... siamo sicuri delle cose da dipingere. — Abbiamo qualche idea, Madurer. — Si, certo. Ma non bisogna sbagliare
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splendida idea. — Nemmeno il burban di Ankara ha un prato in casa! — disse. Poi Madurer si addormentò. — Amico mio, quanto tempo occorrerà per dipingere
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buona idea, — disse Sakumat. — Ma io ne ho una migliore. — È quella a cui hai pensato in questi giorni? — Sí. E mentre ci pensavo diventava piú bella
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incanto... Proprio durante una di queste contemplazioni notturne, ospite gentile, mi è venuta l'idea del ritratto... — Tu chiedi dunque che io la
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