. — Sono nati! Sono mamma! Sono tre! Tornata al nido, li osservò attentamente: com'erano belli, pur senza piume, i suoi figlioli! Allungavano il collo verso
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preparò a vedere coi propri occhi com'era fatto il mondo.
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spingendo la nuvola nera. — Com'è buono il vento! — sussurrò Passerì felice al suo compagno. — Chissà però fin quando dovremo aspettare. — Ci vuole
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passi. — Un uccello nel camino! — gridò un bambino. — No! — disse un altro. — Sí! — Prendiamolo! — Eccolo, com'è piccolo! — Manda fuori il gatto
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— Com'è carino, lo mettiamo in gabbia? — No, leghiamogli il filo alla zampa! — dissero i bambini e mostrarono l'uccellino alla nonna, alla mamma e al
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! — gridò Cipí ai tre passeri. Ma essi, invece di scappare, dissero agli altri: — Ah, com'è buono! Venite anche voi! Allora quasi tutti i passeri si
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dell'argomento. E non poteva vedere, coperte com'erano, le arrossate orecchie di suor Marta: le quali avevan sentito, continuavano a sentire quel che
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com'era acerbo il prato? — Si, li abbiamo fatti poco a poco. Piano piano. — E ricordi una cosa ancora piú antica? Che il mondo non fa salti, e non si
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rendeva mai conto di aver dormito a lungo. — Com'è lontano il Tigrez! Se noi non sapessimo che è il Tigrez, non lo potremmo riconoscere! — disse a un
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