ho fame! — Anch'io! — gridò Cipí, — ma ragiono. Se mi ubbidite forse riusciamo a mangiare tutti senza farci prendere. — Come si fa? — chiese Beccodolce
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! — Anch'io! Anch'io! — ripeterono gli altri. — Ora torniamo a casa, — disse la mamma. E Cipí: — Intanto che torniamo, facciamo le corse? — Via! — gridò la
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per lanciarsi, quando Cipí gridò: — Un momento! Noi abbiamo fame, non possiamo aspettare! — gli risposero. — Anch'io ho fame, — gridò Cipí, — ma non
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minaccioso un passero sopra di lui. — Perché io e Passeri questa notte l'abbiamo visto e poco mancava che anch'io facessi quella fine, — gridò Cipí col
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che sei venuto là a dir male di chi ci protegge! — Anch'io prima credevo che i signori della notte fossero amici, e poi ho scoperto che uccidono i
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della pittura, che non mi pare possa far danno... — È quello che anch'io credo, suor Caterina, — sorrise Filippo, e dipingendo cominciò a parlare
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diventato una calma e abituale carezza che accompagnava, o precedeva, le sue parole. — Vedo anch'io, burban, che il gioco si fa grande, - disse il
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. Come la dipingeremo? — Ci penso molto. Sto prendendo una decisione. — Ma non c'è fretta, piccolo amico. Tu sei stanco, e un poco anch'io. Non ci sarà
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. — Questi fiori gialli sono facili da fare... Ne posso dipingere uno anch'io? Sakumat rimase con il braccio sollevato, immobile, e abbassò la testa. — Cosa
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amo molto, padre. — Anch'io ti amo, Madurer. — Io amo molto Sakumat. — Anch'io lo amo, — disse Ganuan, e sorrise. Anche Madurer sorrise. — È
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forme e le figure, e ci insegnava, perdonando i nostri errori, a impastare le terre per la pittura... — Anch'io lo credo, mastro Giovanni, — approvò il
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