domani ripasseremo di qui, tornando da Camaldoli, e allora accetteremo la vostra offerta. Intanto Beppe aveva portato fuori dalla stalla il mulo, e i due
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stanotte, che egli sia battezzato domani, che è domenica. Sono giorni di festa per noi, e ce li dobbiamo godere. Non pensate al rinfresco; il compare è
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mangiare. Se volessi dire tutta la riconoscenza che vi porto, durerei a parlare fino domani; ma i ragazzi aspettan la novella e non voglio che la
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Pasqua si faranno le nozze. - Domani vi darò una risposta, - disse Momo. I due contadini si separarono; Momo salì dalla figliuola, che era sempre a
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mio bisogno di dominio. - Quello che tu chiedi, figlia, sarà fatto. Domani messer Baldo, il nostro dottore, redigerà una lettera per l'Imperatore
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raccoglie le preghiere, mi manda a te. Se tu vuoi salvare messer Spini, questa notte stessa devi portarlo via da questa casa. Domani tuo padre andrà a
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l'effetto voluto. Domani, nobile signore, sarai guarito, completamente guarito. E il Conte pazientò tutta la notte; ma il domani, vedendo che le sue gambe si
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ragioni bene, figlio mio, e domani il carro e il fieno saranno provveduti. Ser Baldo mandò subito per un suo contadino, che stava poco distante dalla
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. - Sentirò tre messe domani, per ora resto qui; è tanto che non ho più fatto il Natale a casa, e mi struggo di sentir raccontare dalla mamma la
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depose. Quindi, con due rami d'albero formò una croce rozza e la piantò sulla terra smossa, da poco. "Domani condurrò un prete a benedirlo; intanto
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qui a gelare! E gelava davvero, perché dal Monte Acuto soffiava un vento tremendo. - Non sarà mai detto che io passi la notte al sereno e domani mi
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marito - se non mangiamo oggi, domani non avremo più il tagliere miracoloso! - È vero! la festa andrà a monte. - E non tornerà più. - Dio mio, lasciare il
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. - Perché, perché non confidarmelo subito? - disse la buona madre. - Ho del bel filato e domani lo porterò alla fattoressa del marchese Corsi, che me
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di sua madre, - domani scriverai alla signora Durini e io passerò parola al segretario comunale di Poppi, al quale càpitano sempre forestieri. La
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dell'Annina manda a dire che viene domani a desinare dalla sua mamma. - E l'Annina non ce la conduce? - domandò la Carola. - Sì, conduce anche lei
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contro Fronzola, tenuta dai Tarlati, i quali non cessavano di molestare Poppi. - Dirai al tuo signore, che domani io ed i miei uomini saremo nel suo
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venir qui; ma se accettate, domani torna a Firenze e ve lo manderò. - E a lei che gliene pare, signora? Che farebbe se l'Annina fosse sua figlia
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cittadini, così che era sempre un carnaio. Firenze poi, per prepotenza, bisogna lasciarla stare. Oggi pigliava un paese, domani un altro, e così un boccon
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bisogno, ma in monte sì. - In monte, - rispose l'ebreo. - Allora è meglio farla ferrare. - Conducila dunque dal manescalco domani, perché doman l'altro
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riusciva a guarirlo né a capire che cosa avesse. - Pregate per vostro figlio; io pure implorerò l'aiuto del Cielo, e domani verrò da voi, - disse il Romito
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Accademia della crusca
