grufolanti, e Narco si volse al fido Blabante che gli era scudiero più che servo, consigliere più che scudiero, amico più che consigliere
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Passò il tempo che passò. E Narco si fermò davanti a Blabante e domandò: «Allora, amico mio, quanti di questi giri ho fatto fino ad ora?» «Quaranta
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, amico mio, credo che vino non ne potrei avere: giacché vedo le nostre ampolle, prima piene, ora del tutto vuote. Spero soltanto che tu abbia brindato
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nell'onda per lo stupore. «È possibile, amico mio» disse lamentosamente arrancando all'indietro sull'erba della sponda «è possibile che l'acqua del fiume
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spada, pugnale, coltello e stocco il percorso. Poi disse a Blabante: «Buon amico, aiutami in questa facile prova: poiché un giro sarà uguale all'altro
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quella mirabilia, a ragionare sul possibile e l'impossibile. «Ha la figura di un uomo...» diceva Blabante. «Albero o uomo, amico mio, è il suo
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di essere Narco, conte di Castel del Rio?» «Il nome, amico mio, nessuno lo può togliere all'uomo, eccetto Dio. Ma il potere e il comando, quello si può
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Tre giorni dopo, Narco chiamò Blabante. «Fermati laggiù, amico mio» gli disse all'entrata «e fa' venire il cerusico, perché voglio guarire». Si
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