GUADALAJARA - Elegia brasiliana per la povera Italia, che ha impudicamente esalato l'ultimo respiro in mondovisione, mostrandosi ai rivali carioca
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naso è il respiro più puro, perché dal naso, con la morte, esce l'anima.
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nell'imponente respiro narrativo conferito al suo precedente film del 1968 «Taskent, città del pane» incentrato sull'odissea di un bambino di dieci anni che
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