termine e il concetto sono divenuti oggi patrimonio comune dell’umanità, e non soltanto delle esigue schiere degli specialisti, come spesso accade per
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Notevole è la descrizione dell’evoluzione dell’umanità, la quale proviene da antenati di «dura razza» rozzi, primitivi, ignari del fuoco e dell
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potenti fattori di evoluzione, che non negli animaliCon ciò non si vuol dire che la storia dell’umanità vada studiata e interpretata con gli stessi
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Cerchiamo di riassumere i fatti. Innanzitutto possiamo stabilire, per comodità, tre tappe nell’evoluzione dell’umanità. La più recente è quella che
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e studiati, ricostruire l’evoluzione dapprima lenta, poi sempre più rapida dell’umanità, fino al Neolitico - circa una ventina di migliaia di anni or
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futuro si possa completare l’archivio storico dell’umanità, in modo da renderlo meno lacunoso.
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’accelerazione che sorprende, e, in un certo senso, preoccupa. Auguriamoci che tale evoluzione sia diretta sempre al bene dell’umanità, e che i fini
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, fondamentalmente, il passaggio dall’animalità all’umanità è stato un salto quantitativo. Un salto che, una volta compiuto, ha aperto una via praticamente
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D. Johanson e M. Edey, Lucy, the beginning of humankind, 1981; trad. it. Lucy, le origini dell'umanità, Mondadori, Milano 1981.
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cultura e viva la sua umanità perché potesse ignorarlo. E non era disposto a tollerare lo sfacelo della sua propria struttura filosofica e religiosa
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Perché gli uomini — se si va a vedere molti miti e leggende dei vari popoli sulla origine dell’umanità — preferiscono considerarsi come i discendenti
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declino delle facoltà mentali fu esaudito. In quel giorno cessò di operare una delle menti più potenti dell’umanità. Il suo lavoro ha esercitato un
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forti ingegni dell’umanità, un nuovo dogmatismo pseudoscientifico, di pessima lega.
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della umanità, e con essa un senso di sconforto e di depressione e quasi di vergogna a ritrovarci noi discendenti da quegli antenati e sostanzialmente
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primaverile, quelle strade brulicavano di un' umanità bipartita, afflitta e festante. Cittadini tedeschi, a piedi o su carri, rientravano nelle città
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