il visitatore poteva contemplare l’immagine speculare di se stesso, riflessa come in un misterioso pozzo, vennero a perdere un po’ della loro
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Tra quelle più indovinate vorrei citare subito quella di Gino Marotta: l’effetto di «foresta speculare incantata» raggiunto dalla sua costruzione era
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’articolazione verticale, aveva fatto sì che il gioco delle immagini riflesse nella parete in lamiera speculare e l’ondeggiare delle sagome traslucide
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semicilindri in lamiera speculare, il gioco combinato delle loro rotazioni (provocabili intenzionalmente dal visitatore, e dunque con un margine di randomità
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sé stanti (come «quadri» o «statue») ma come opere che s’integrano a vicenda attraverso un gioco speculare di ambiguità percettiva.
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