(persino di Caro, nonostante la brillante vernice arancione che la ricopre), di Di Suvero, appaiono meno attuali e più remote di quelle costruite secondo
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«oggetti plastici» costruiti o costruibili in serie abbondino. Basterebbe citare, tra le opere costruite industrialmente su progetto dell’artista, quelle
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, sfornano sculture costruite con simili detriti: il fascino del rugginoso e del meccanismo defunzionalizzato sta già per assopirsi. E ne sono una prova
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«minimal art», ossia di quelle opere, in gran parte costruite su progettazione dell’artista di vaste dimensioni e sfruttanti per lo più i nuovi materiali
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della mentalità italiana aperta alla rappresentazione plastica e monumentale è Ceroli, le cui «sculture» di legno monodimensionali (cioè costruite
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