minacciava di distruggere ogni ricerca cosciente».
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parte di semiologi, ma in genere di investigatori del linguaggio e del pensiero, è quello di non voler ammettere l’esistenza d’un pensiero «cosciente
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dover divenire cosciente di alcuni valori trascurati del nostro habitat; e 2) perché mai prima d’ora, l’arte era giunta a un punto morto (che non ha nulla
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cosciente dell’uomo hanno alla loro base un elemento tecnico che ne costituisce il più recondito scheletro.
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da quello programmatore d’un’intenzionalità cosciente. Il pittore aveva - volutamente - permesso che le tecniche gli «prendessero la mano
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l'efficacia superiore d’un’operazione scientifica su quella d’una normale operazione cosciente, e volontaria. Quello che, in realtà, importa è che
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