un esempio quanto mai evidente delle possibilità della sua «arte spaziale» di fungere da integratrice tra la architettura e le altre arti visuali
Pagina 104
visualità. Se nel settore delle arti letterarie è impossibile o pericoloso svincolarsi totalmente da quei nessi sintattico-semantici che, legando tra di
Pagina 120
Non è certo facile compiere un bilancio delle numerosissime posizioni che la semiotica delle arti visive ha assunto negli ultimi tempi; anche perché
Pagina 13
. Siamo dunque a un punto dell’evoluzione artistica in cui si tende a rivalutare certe conquiste non-figurative delle arti visuali, valendosi di nuovi mezzi
Pagina 133
prevalere della ricerca spaziale nelle arti visuali.
Pagina 138
Non è certo la prima volta che si parla di «spazio» a proposito di arti plastiche e visive, e non merita conto qui di riprendere il discorso attorno
Pagina 139
Damisch al I Congresso internazionale di semiotica)1 che in un certo senso riassume molto del lavoro compiuto sin qui dagli studiosi delle arti visive che
Pagina 14
delle arti visuali si tratterà pur sempre d’un’opera in sé conchiusa, con sue precise caratteristiche di «pregnanza estetica»; e credo che questa
Pagina 14
Come è noto Fontana si batteva già da anni per un rinnovamento di pittura e scultura, nel senso di dare a queste arti delle nuove e maggiori
Pagina 140
rapporto - sempre così confuso - tra le diverse arti. A dimostrare cioè, in primo luogo, la possibilità di utilizzare monumenti antichi a scopi moderni
Pagina 147
trattazione semiotica delle arti visive - l’autore ricade qui nell’equivoco di rifarsi ogni volta al linguaggio verbale, che gli permetta la precisazione e la
Pagina 15
Si può parlare d’un tendere delle arti plastiche verso l’elemento letterario? Forse, solo parzialmente. È però significativo che, proprio oggi
Pagina 150
ad un processo di integrazione e di interrelazione così da permettere alle singole arti di attivarsi a vicenda e di ritrovare una maggior possibilità
Pagina 156
serie». Ho spesso avuto occasione, in passato, di compiacermi per il fatto che anche le «arti pure» attingessero a quelle industrializzate alcuni metodi
Pagina 159
Ho spesso avuto occasione, in passato, di considerare come nettamente positivo il fatto che anche le arti «pure» (scultura, pittura) potessero
Pagina 167
un epoca in cui la scultura (e anche la pittura dato che ormai i confini tra le due arti sono il più delle volte scomparsi) doveva adeguarsi ai metodi
Pagina 179
fatto d’un’evidente ingerenza del mercato americano in quella che è la più colossale esposizione europea di arti visive.
Pagina 181
situazione delle arti plastiche appare nettamente dominata da alcuni aspetti che sono del resto intimamente legati al tipo di «società dei consumi
Pagina 183
delle arti visive (anche nei dipinti più esplicitamente figurali). D’altro canto è proprio l’indeterminatezza del medium pittorico-plastico, la sua
Pagina 20
modulazione spaziale, sono affrontati anche dei problemi di interrelazione con le altre arti. Nei suoi «sistemi disequilibranti» e nei suoi «caschi
Pagina 205
Ebbene, tutto questo bagaglio d’immagini si ripresenta nel caso del linguaggio visivo e della comunicazione attraverso le arti visive. Quanto alla
Pagina 21
’instaura tra l’immagine presente sul video e lo spettatore. Questo legame è impossibile nelle altre arti visuali, ed è molto ridotto persino nel cinema
Pagina 223
, ovviamente, corrispondeva alle esigenze di quel particolare periodo storico. La funzione socio-politica della pittura e in genere delle arti figurative veniva
Pagina 235
era stata pressocché abolita nella maggior parte dell’avanguardia pittorica del nostro secolo. Il valore gnoseologico, conoscitivo, delle arti visuali
Pagina 235
in questo stesso volume) - è ormai un fenomeno ben noto che, nelle arti visuali, ha visto la massiccia produzione di opere dove la stessa pittura, o
Pagina 246
portano a preconizzare l’esistenza dei due tipi di operazioni. Questo fenomeno vale per l’architettura come per le altre arti visive (si vedano
Pagina 246
una crisi dell’oggetto, tanto nel campo dell’estetica industriale che in quello delle arti plastiche, era evidente; ma era meno logico che tutti si
Pagina 249
senso di trasformarsi delle arti figurative, della musica, della plastica, in un’azione dell’uomo che si serve del proprio corpo (del Leib come avrebbe
Pagina 254
sembrare ermetiche, cerebrali, o gratuite ed epidermiche, e soprattutto lontane da quelle così comode partizioni in «arti dello spazio e del tempo», oppure
Pagina 255
nostre arti visuali.
Pagina 29
, di architettura e scultura, di musica e pittura, ecc. Tanto che molto spesso non avrebbe senso catalogare tra le «arti visuali» degli spettacoli che
Pagina 35
, almeno per quanto riguarda il settore delle arti visuali.
Pagina 52
organi sensoriali e di organi riproduttori, di bocche e di sessi, di arti e di scheletri, che sono nella realtà solo simulacri analogici, tali da
Pagina 55
, dovevano costituire il punto di partenza per quelle ricerche di interazione tra le arti: tra pittura scultura e architettura, tra arte e industria
Pagina 63
visuale. Potrei citare, così, una mostra di «sintesi delle arti», un’altra di «arte totale», dove, accanto a quadri e oggetti plastici, furono esposti
Pagina 63
aver avvertito, tra i primissimi, l’urgenza di immettere il movimento nelle arti visuali, sia mediante la scomposizione di forme attraverso la luce e
Pagina 70
fornire un’analisi della situazione effettiva in cui si dibattano le arti visuali ai nostri giorni tenendo conto di quanto la mostra veneziana ci
Pagina 77
persuadere), tutta una folta schiera di studiosi, di «intenditori», di esperti delle arti visuali, che molte delle sacrosante nozioni che avevano sorbito con
Pagina 8
architettura «radicale», e nelle arti figurative dell’arte povera, delle correnti concettuali, dell’art-language, della land art, della narrative art
Pagina 9
fenomeno dell’obsolescenza estetica (al quale ebbi ad alludere sin dal lontano 1952, nel mio Discorso tecnico delle arti) sia effettivo e preoccupante
Pagina XIII