’«arte povera» secondo la felice formula di Celant) ha costituito uno dei più singolari apporti italiani nel panorama dell’arte odierna. Gli italiani - si
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desueti. Così dicasi di Schifano, che pur presentando alcune ottime tele della sua epoca più felice (1962), sembra già appartenere ad una preistoria
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riesce a convincere: la sua combustione è troppo «ben eseguita» e ordinata, e manca anche alle altre due opere quel gusto impeccabile e quel felice
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