Ben diversa è la situazione della filosofia che ci è nota solo per quanto ci risulta dai documenti scritti, o comunque tramandatici da un’epoca
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condizionato da una più o meno precisa conoscenza circa documenti e monumenti appartenenti al nostro «universo-del-pensiero» (per cui, di fronte a
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«codice»? (posto che non possediamo né quello appartenente alle popolazioni dell’epoca, né quello che libri e documenti delle stesse ci abbiano
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appellarci ai documenti artistici che ci sono stati tramandati; e da questi - con l’aiuto d’uno strumentario storico-esegetico - ricostruire almeno
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In questo modo potremo anche ammettere il caso d’una storia filosofica che, per colmare alcune sue lacune, si rivolga agli unici documenti
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«simpatizzanti» come Dorazio, Perilli, Fontana, Capogrossi, e la serie dei «Documenti d’arte d’oggi» costituita da fascicoli annuali che raccoglievano la
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