volontarii. Se ne impensierì lodevolmente quel testone del Conte di Cavour, che badava a tutto; ed incaricò l'intemerato ed oculato sifilografo prof. Casimiro
potuto fare qualche bene al servizio del Cavour, e potrebbe ancora farne, rievocandone gli ammaestramenti. Se non si era potuto andare a Roma coi mezzi
generale Giuseppe Garibaldi, e deve ancora acquistare la sua capitale Roma. Manca il grande Ministro Cavour, che l'aveva proclamata. Ma seguendo il suo
Camillo Cavour, per non vergognarsi del suo adipe, si accinse ad una attività prodigiosa per la formazione dell'Italia libera ed unita, così Don Giunio