la genesi e la finalità religiose dell’arte, ed affermata invece la sua chiara socialità e laicità. L’arte è e rimane invenzione; ma poiché nulla
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gusto del «pittoresco» era nato da una concezione dell’arte come piena socialità; il gusto del «sublime», che gli si oppone, nasce da una concezione dell
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opposta, che restituisce all’arte l’individualità sacrificata alla socialità. Per i teorici del «pittoresco» la natura è accogliente ed amica; per i
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’accusa, certamente immeritata, di «papismo». Ma se l’accusa era ingiusta, sta di fatto che la «socialità» di Ruskin, e perfino quella del socialista Morris
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