più appropriato al fine; e il fine non è la rappresentazione drammatica di un fatto storico, ma l’espressione diretta di una condizione dell’anima, di
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sue ligure. E Reynolds, guardando le grandi composizioni sacre e mitologiche del Tintoretto, non avrà una parola per quella drammatica, tempestosa
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sostiene che la composizione deve essere teatrale e drammatica. Neppure la ritrattistica si sottrae all’influenza persistente della letteratura e del
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cose che servono alla descrizione e allo sviluppo della situazione drammatica. È una regola del giuoco: lo spettatore deve sapere che tutto ciò che
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poteva non nascere da un modo particolare di concepire la rappresentazione drammatica. Questo modo non fu tutto inventato da Fuseli, ma è
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