concepita per un effetto luministico che esigeva la riflessione della luce dalla superficie curva della volta, la rinuncia a costruirla significava il
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concepita come un artificio di natura, così come lo definisce il Tasso descrivendo il giardino di Armida: «Di natura arte par, che per diletto / l’imitatrice
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, concepita come un corridoio semicircolare su cui si aprono le cappelle radiali, ripete il tema del deambulatorio: sezionando lungo l'asse del transetto il
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. Tra la scultura e la pittura v’è, notoriamente, un termine medio, che tiene dell’una e dell’altra, il rilievo: tutta la tomba appare infatti concepita
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