prerogativa dei nobili, ma esercitare l’arte è attività servile. Come a Roma, nell’Inghilterra elisabettiana questa separazione tra coloro che godono e
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certamente i nobili, che comperano antichità e opere d’arte di gusto classico e considerano il «grand tour» nel continente come il necessario complemento di
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«scienza del conoscitore» e non è cosa da dilettanti, quali sono i nobili «virtuosi».
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costume. L’identificazione del gusto italianizzante col gusto dei nobili è, per Hogarth, un motivo di critica: i nobili prediligono l’arte italiana
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italiana e francese è per il gusto dei nobili: il «common sense» contro l’immaginazione, la «matter of fact» contro il vaniloquio rettorico, la piccola
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