sono? qual ai la ragione del mio essere-nel-mondo? che cosa sarà quando io non sarò più? La prassi, l’angosciato fare pittorico disintegra la
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quadro sacro a episodio di vita quotidiana, ma vissuto con un fervore interno che si esprime nella luce irradiata dall’impasto pittorico animato dal
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si fonde nell’effetto pittorico totale, le sculture sembrano animarsi e le parti architettoniche, non più intese come riquadrature per la
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modo pittorico poussiniano, sviluppandolo in malinconica, densissima poesia, sono PIETRO TESTA (1611-1650) e PIER FRANCESCO MOLA (1612-1666). Allievo
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mestiere pittorico. Una posizione a parte ha SALVATOR ROSA (1615-16731), napoletano nascita e formazione, ma attivo soprattutto a Roma e a Firenze curiosa
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dell’unità del contesto pittorico che non può venirgli che da Rubens.
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