problema; ed è una risposta che non maschera l’urgenza della realtà, ma, trascendendola, ne nega il carattere intrinsecamente problematico. Ne discende
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’esperienza su cui si può costruire un’etica intrinsecamente morale, che trovi in se stessa il modo del suo esistere. A trent’anni, nel 1624, e a Roma; vi
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illuministico, più che teorizzante, è intrinsecamente critico. Dovunque in Europa si sviluppa una critica dell’arte: in Francia col Félibien e poi col Diderot; in
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