Già sul finire del Cinquecento si comincia a sentire che il formalismo manieristico, con la sua dialettica di regola e capriccio o di astratta
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scopo della rappresentazione non è di meglio conoscere l’oggetto che si rappresenta, bensì di impressionare, commuovere, persuadere. A che cosa? A
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Per la vastità dei suoi assunti ideologici e la molteplicità delle sue funzioni, nonché per la composizione della società a cui si rivolge, l’arte
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, trascinando con l'enfasi del discorso. Perciò nell’ arte del Seicento un’acuta evidenza realistica si accompagna quasi sempre alla figurazione immaginaria
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il rapporto di particolare e universale, di reale e ideale. Si isolano poi i diversi generi: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, la scena di
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Fondando con i cugini Agostino (1557- 1602) e Annibale (1560-1609) l'Accademia dei Desiderosi, che si chiamerà poi degli Incamminati, Ludovico si
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Posto il principio dell’arte come strumento, non sorprende che si badi più alla perfezione dello strumento che al suo fine religioso: AGOSTINO è
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Con Agostino, Annibale si accosta al Correggio e ai veneti. Se nella Comunione di San Girolamo Agostino fa opera di analisi, nella madonna di San
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L’Elemosina di San Rocco (1595 c.) fissa un tipo nuovo di quadro storico-religioso. Annibale si oppone al pietismo di Ludovico: il cristianesimo è
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, come si proponeva, in Italia. Il suo classicismo inteso come principio rettorico, che si manifesta mediante l’evidenza della percezione, inciderà nella
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Ribadisce questo legame il veneziano CARLO SARACENI (1585 c.-1620), che si collega alla prima fase romana del Caravaggio, si preoccupa di dare cause
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Correggio», più che il manierismo ascetico e visionario del Greco, che pure il Borgianni vide in Spagna. La gran luce che si irradia dal fondo costruisce
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Come la tendenza realistica, anche la tendenza idealistica si irrigidisce, assume carattere polemico. GUIDO RENI (1575-1642) si forma nell’Accademia
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Un’altra, sensazionale apertura si ha con l’arrivo a Roma del GUERCINO (1591-1666): nel brevissimo, ma intenso soggiorno (1621-23) dipinge due opere
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Non si deve parlare di interesse realistico, seppure si capisce che, nella parte inferiore della pala, debba prevalere il dato naturale così come
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Si è molto parlato di una «crisi poetica» del Guercino, dopo il ritorno in Emilia, prima a Cento, poi, morto il Reni, a Bologna: ma è stato
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Già Annibale Carracci aveva indicato nell’immaginazione la via dell’universale, della salvezza: per il Bernini è l’universale che si realizza, entra
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evocativo di Annibale. La tecnica è artificio; ha un aspetto magico; favorisce il gioco dell’ambiguità; è tanto più valida quanto più si dissimula. Può
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Non si può, nel Bernini, disgiungere l’attività dello scultore da quella dell’architetto: sono complementari anche quando non si integrano nello
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Posto di fronte alla questione del ciborio, che altri aveva cercato di risolvere in termini architettonici, si rende conto che bisogna cercare in un
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«La crociera di San Pietro è come un teatro circolare in cui la scena, anzi la macchina scenica (il baldacchino) si trova quasi al centro, e l'azione
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prospettica: come quella, per esempio, che si vede nell’Eliodoro cacciato dal tempio, di Raffaello. Il Bernini non si limita a uniformare l’allineamento
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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via
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ad un obelisco egizio: la storia si erge sulla natura, ma su di essa si fonda. L’acqua sgorga impetuosa dalla roccia «al naturale», tra alberi scossi
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L’inquadratura dell’altare «fa facciata» molto più della facciata vera e propria. Questa (o, più propriamente, quanto della chiesa si vede dalla
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religioso dell’ascetismo pratico del Borromeo; anche il Borromini, a Roma, si fa sostenitore di una cultura settentrionale (prevalentemente palladiana) e
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Non meno del Bernini, il Borromini si pone problemi ambientali, urbanistici; ma non si preoccupa affatto dell’aspetto rappresentativo, monumentale
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L’eleganza, la purezza del ritmo crescono col crescere della tensione interna. Il suo lungo tormento si avvicina all’epilogo: il restauro di San
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Si osservi il modo con cui i contrafforti laterali si attaccano alla superficie curva formando due incavi profondi: si ha una successione di spigoli
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situazione di tendenze dialettiche, una pluralità di correnti cui si aderisce o da cui si dissente sapendo che ognuna è diversa, ma nessuna esclude l’altra
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. Diventando effimera, l’architettura barocca si divulga e si popolarizza, rendendo partecipe dell’esperienza estetica l’intera città e tutto il popolo
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universali: con Urbano VIII prima, poi con Innocenzo X e Alessandro VII, a Roma si elabora il concetto (e non la forma) della città capitale. Da Roma si
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Il quadro con cui si impone all’attenzione dell’ambiente romano è la Morte di Germanico, dipinto nel 1628 per Francesco Barberini: già il tema
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bassorilievo ellenistico; mostra di conoscere la cultura classica e i suoi significati reconditi; firmandola, si vanta accademico romano, ma anche l’antichità
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-1652): formatosi a Roma tra il primo e il secondo decennio del secolo, si trasferisce, nel 1616, a Napoli. Dipinge, ancora a Roma, la serie dei cinque
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compositiva è determinata da rette diagonali, verticali, orizzontali, che si incrociano e si spezzano: lo spazio affollato, ma senza alcuna profondità, è un
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Rubens e Van Dyck, e poi i veneti (dal trono dunque gli elementi nuovi che si sovrappongono, senza tuttavia cancellarla del tutto, alla formazione
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» significato, poiché nella realtà non v’è distinzione tra ma e l’altro. Quanto più si approfondisce la verità dell’oggetto tanto più si approfondisce la
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pittura di soggetto storico e sacro e la pittura di genere, il ritratto o la natura morta. Nel ritratto CARLO CERESA (1609- 1679) si attiene all
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seguendo le linee maestre di questo schema. Il primo piano della riforma urbana che doveva dare alla città prestigio di capitale si deve ad ASCANIO
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Si veda la struttura nuda delle sue cupole: un ritmo sempre più serrato di segmenti curvilinei lanciati nello spazio vuoto, un istante di equilibrio
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: dalla logica e dalla geometria della comune nozione si passa alla logica e alla geometria trascendentali. L’ordine divino si manifesta nell'ordine
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Il Settecento europeo si apre col trionfo della monarchia assoluta di Luigi XIV e si chiude con la rivoluzione francese e le prime conquiste di
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Dopo l'ultimo grande contrasto di idee, quello tra il Bernini e il Borromini, l’arte si ritira dai grandi problemi e si restringe nei proprii, quelli
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tracciato a scacchiera; ma poiché non v’è più bisogno del bastione che rafforzava la difesa naturale del fiume, la città si dilata specialmente verso il
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Per tutto il Settecento si sviluppa un processo interno di critica dei modi e quindi dei fini dell’arte. La storia dell'arte del Settecento, è in
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due architetti venuti sùbito dopo. BENEDETTO ALFIERI (1700-1767), nobile dilettante e buon matematico (nonché zio di Vittorio), si propone di dedurre
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’arte neoclassica. Si afferma che è gelida, intellettualistica, tutta cultura. Ma così ha voluto l’artista che si è imposto come un dovere il dominio del
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A Possagno, dov'era nato, il Canova ha fatto costruire, dandone i disegni, una grande chiesa rotonda, in cui si propone di riunire, nell’invaso
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Di quanti imitatori e seguaci ebbe il Canova, di due soli si può, in un disegno d’assieme, far cenno. Il primo è un danese ALBERT THORWALDSEN (1768
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