permette di oltrepassare i limiti del reale, di estendere l'esperienza al possibile. L’immaginazione, che viene ora riconosciuta come la facoltà che
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il rapporto di particolare e universale, di reale e ideale. Si isolano poi i diversi generi: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, la scena di
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manifestare e proporre all’esempio è il ritmo creativo dell’immaginazione, la sua capacità di oltrepassare i limiti del reale, di sostituirsi alle
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: Annibale mira all’ideale, il Caravaggio al reale. Si tratta di una schematizzazione, che non corrisponde a quella che fu, di fatto, la posizione dei due
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sentimento del reale e il sentimento del divino. Le figure sono presentate l’una accanto all’altra nel modo più semplice: nessuno sfoggio d’invenzione
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della vita interiore, della più profonda realtà umana. Non è né contro, né al di sopra, ma dentro il reale, ne costituisce il significato più autentico
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composizione «storica» né nei gesti eroici delle figure. Si fa reale nella realtà concreta dei fatti e delle persone. Vocazione di San Matteo: è la chiamata
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spazio reale e spazio dipinto, Rubens finge nel quadro un doppio ordine di colonne: la prospettiva, non corretta, dimostra che lo scopo non è quello
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del reale e uccide così l’interesse per il reale. Se imita perfettamente la natura è solo per dimostrare che la natura non è nulla che l’uomo non
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, intensificato, acceso, monumentalizzato oltre il«naturale» perché, se l’immaginazione è qualcosa che va oltre il reale, la visualizzazione delle sue
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, quasi palpabile il reale, per Poussin è pensiero, che serve — come il terzo occhio della personificazione della pittura nel suo autoritratto nel 1650
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modellato; ed alle sue variazioni corrispondono quelle delle ombre. Non rivela la cruda, incontestabile presenza del reale; anzi dà alla figurazione, con la
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. Il suo realismo non è, affronto diretto del reale; è soltanto l’opposto dell’ideale. Si capisce quindi come più, tardi, a partire dal quarto decennio
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contrasto più apparente che reale: si tratta ancora, infatti, di una distinzione di generi, benché fondata piuttosto sulla tematica e sullo stile che sui
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minuti, un decreto reale; quella di palazzo Madama, con le grandi vetrate tra le colonne e le lesene dell’ordine unico, ha la solennità semiseria di
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variamente sulla percezione, ma la forza con cui la forma si dà o s’impone, senza variazione possibile, alla percezione. La forma della cosa reale così poco
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