’oggettività dell’oggetto. Così fu intesa la fotografia dai primi grandi pionieri, da Nadar, Carjat, Talbot, dalla Cameron, e tale viene riscoperta, dopo
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possibili, con 1’«oggettività» che al cinema discende dalla fotografia, per cui è in primo luogo reportage. E come la fotografia è stata intenzionata
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nei limiti della loro fisica oggettività. Pure questa indebita assimilazione al metodo scientifico è inevitabile se si vuol fare dell’estetica una
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qualsiasi oggetto intenzionato, non essendo sufficiente il trapasso da oggettività, in un qualsiasi reperto naturale, a oggettualità, una volta che il reperto
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e parcelle di una stessa cosa. Per questo la ricerca di un’assoluta oggettività è vana e non si può mai porre come assoluta la corrispondenza fra il
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recuperare una peculiarità di connotazioni che lo fissino, per così dire, non già in una impossibile oggettività, in una chimerica denotatività
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