dédiant leux onyx». Per il Mauron, la parola «ptyx», corrispondeva alla «fiole du néant» di Igitur, al «vase de veuvage» del Triptique II, alla
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inevitabile dedurne che quello che si percepiva corrispondeva a quello che è. Ma la profonda verità della concezione eraclitea della vita, per cui tutto
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(per la precisione, una carta da parati): ogni sussulto della lancetta corrispondeva ad una zona in cui era possibile riconoscere una vaga parvenza
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