di gettare la zavorra o tagliare l’ormeggio, invece di ritrovarsi libera nell’alto mare della forma, si troverà nella posizione ingrata di un cane a
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sostanza conoscitiva della forma, un’integrazione dello spettatore nella figura di utente l’ha sempre posseduta, anzi fin dalla fase pre
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sottolineare che l’integrazione richiesta dal nostro tempo non indizia disprezzo per la forma, ma anzi l’intenzione di collaborarvi in extremis, di non
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’interno. Ma non restò un tema astratto; l’ascensione alla forma fu possibile per Wright proprio contrastando la tendenza all’architettura verticale che
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cui le vetrate sono la membrana trasparente donde affluisce, sotto forma di luce, l’esterno. Quindi nel gotico è l’esterno che traspare all’interno
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Forma e contenuto aspirano a fornire una prima analisi della struttura dell’opera d’arte e si porrebbero dalla parte dell’autore, ma tale dissezione
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, trasportano sul piano del contenuto semantico (altrimenti designato come riferimento) la dicotomia forma — contenuto, ma, incentrandola decisamente dalla
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perdita di infinite opere d’arte ridiscese, nell’oggettualizzazione incolta, da forma a materia e quindi al valore d’uso connesso. Il secondo pericolo
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suo rivelarsi come realtà pura, o forma, ma sul valore di scambio a cui è stata candidata ed eletta per dato e fatto del suo ingresso nel mondo
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materia bruta che doveva divenire fuoco, ascendere verticalmente a forma: ma non limitarsi a rappresentare un mezzo per giungere alla forma. Donde la
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suscettibile di una ripetizione, in serie, con la sua unicità. L’esplicita struttura è di rappresentare un Ersatz all’aspirazione alla forma
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, dialettico, oppure col Banfi per cui, ciò che muore con l’arte moderna è semplicemente l’arte bella ove contenuto e forma coincidono» 14.
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ancora un riflesso del pensiero hegeliano, come frattura dell’equilibrio fra forma e contenuto, e nella prevalenza che, già nell’arte romantica, assume
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arresta la fotografia, in cui pertanto si può riconoscere un’aspirazione alla forma, ma non la clausola della forma: a questa arriva solo la pittura con la
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livello dei fumetti o la forma del catino di polietilene, ma solo post factum: solo sul fatto l’individuo, la coscienza singola, potrà elaborare il
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forma.
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un caso in cui l’arricchimento semantico dell’immagine avviene al momento della formulazione, senza con questo determinare un collasso della forma. È
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, quella, per il solo fatto di ostendersi alla vista, si pone esterna al foro interiore del ricercatore, e quindi costretta a vestire comunque una forma, o
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l’opera d’arte nel sostrato psicologico da cui nacque. Un’opera d’arte è forma, è realtà pura divisa da quella esistenziale, contrapposta a quella
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iconografico o comunque tipologico ha penetrato la forma, come lo scheletro la carne.
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sussidiario di una trionfante bellezza fisica congiunta alla forma. È un quadro la cui sostanza conoscitiva, il denotatum, è subito esplicito, in quanto
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fusione di motivi pagani e cristiani: nella forma, infatti è classico ma il contenuto scolpito non è imitato da un prototipo classico, e lo trasforma in
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subito, anche nella sua frammentarietà, l’indicazione del personaggio che vi è sepolto [...] Ego indica una tipica forma di prosopopea. Chi parla è il
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al fenomeno, quella che indaga la sua struttura formale, poiché il fenomeno non ha forma ma conformazione.
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dell’estetica, troviamo: «La ‘forma autonoma’ nella quale si manifesta la particolarità dell’arte non è un’idea che pretenda di essere in pari tempo
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risalire alla forma senza nominare la forma, ma facendola consistere tutta nella sua recezione attraverso l’opera d’arte, nello status preferenziale del
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forma, sia pure non posta trascendentalmente fuori della coscienza, ma individuata come realtà pura a partirsi da quella stessa intenzionalità
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propositi (intenzioni), esperienza passata in forma di assunzioni e il futuro in forma di aspettanze». In tale processo la percezione rappresenterà quella
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palesi o inespresse che, indipendentemente dalla forma, lo avevano mosso, così da arrivare a ricostruire l'anima dello scrittore e il suo modo di
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, con cui promiscuamente può credersi di potere spiegare l’opera d’arte a tutti i livelli, dal livello della forma a quello della sua incidenza sociale. E
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Fra mimesi e catarsi, fra forma e contenuto, come fra sentimento e forma, che sono tre fra tante antinomie emerse di volta in volta nell’analisi dell
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produce. La forma, se rappresenta un che in più sul contenuto, e a questo di più spetta la responsabilità dell’arte, svaluta il contenuto: ma il contenuto
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giusto perciò configurarsi la dialettica della storia nella forma di una legge rigida paragonabile a quelle della meccanica classica; la dialettica
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, assumere come fondamento di tutta la storia la forma di relazioni che è connessa con quel modo di produzione e che da esso è generata, dunque la
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divengono così capaci di mettere in forma l’avvenire. Ora, il prender coscienza è evidentemente un fenomeno culturale, e per quel tramite possono introdursi
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