, in lato senso classica, pur con tanta minore partecipazione dello spettatore: ma non fino al punto da poterglisi imporre dall’esterno come opera d
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, come le epidemie, apparentemente dall’esterno ma procedendo dall’interno ad influenzare la disposizione alla creazione.
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tema spaziale dell’esterno, attraverso la nuova articolazione che l’interno assumeva nell’architettura romanica, caratterizzò l’architettura gotica
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contro il monumentale, che in definitiva altro non è che negazione dell’architettura come esterno), ed invece, per ragioni economiche, il doversi
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Ma il tema dell’interno, trasposto all’esterno, lo troviamo integro nel solo ramo dell’architettura che sia davvero moderno e vitale — l’urbanistica
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Naturalmente questa insoddisfazione, che colpisce l’architettura come esterno non realizzato, porterà e ha portato invece ad una intensificazione
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istanza un oggetto del mondo esterno, è un fenomeno. Anche se si tratta di una poesia o di una musica, la cui fisicità è mediata dalla scrittura, una
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’inerzia riproduttiva ma il colpo di mano sull’oggetto del mondo esterno per un investimento simbolico, che estrae, isola, l’oggetto, ingrandendolo come
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particolare e ineffabile simbolo, dall’altro la stessa coscienza non può arrivare ad interiorizzarlo interamente. Il modello resta esterno, la lastra
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flusso esterno della vita, dalla esistenzialità quotidiana, richiamandolo al proprio mondo assuntivo. Il fotografo invece, pur intenzionando l’oggetto
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nessuna prosecuzione nello spettatore, gli si impone dall’esterno come un incubo, e non è neppure una presenza virtuale come l’arcobaleno, ma si pone
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volgesse gli sforzi. Il raffinarsi della sensibilità lineare, l’accentuarsi del tema dello spazio esterno portò al Gotico, e cioè a ricercare certe
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, l’intenzionalità architettonica non condivise l’assunzione del tema dell’esterno come unico e fondamentale, anche la tecnica si arenò. Non furono
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un ambiguo e infido campo finitimo delle scienze naturali, nel mondo esterno degli oggetti, a cui l’arte non partecipa che per il medium attraverso
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esterno. Da questa risultanza basilare discende che «la percezione non può essere dovuta solo ai vari tipi di stimoli fisiologici: uno stimolo
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Tornando allora alla nostra asserzione che si debba escludere un momento puramente denotativo nella percezione di un oggetto esterno, questa
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naturale, esterno alla coscienza, ma risulta da un intervento della coscienza sul percepito. La doppia articolazione del linguaggio, che per alcuni
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’opera d’arte, non esista altro accesso al mondo esterno che quello della semiosi. Mentre l’astanza, prima di essere quella particolare astanza che è
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svolgere, se l’interno o l’esterno, e se in questo svolgimento, interno e esterno — come dimensioni proprie della spazialità architettonica
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