contro il monumentale, che in definitiva altro non è che negazione dell’architettura come esterno), ed invece, per ragioni economiche, il doversi
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Si deve allora arguire in definitiva che le antinomie che incontra il pensiero sull’arte risalgono ad una riduzione fenomenologica errata e che tali
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tettonica avulso dall’espressione artistica rappresenta un’astrazione, in definitiva una deformazione dell’evento storico oltre che una mutilazione del
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Il famoso dipinto resulta in definitiva costruito (seppure a diversi strati che si sovrappongono e si corrispondono, come un’erma a due facce), su un
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definitiva, resurrezione, e si sa che l’intelligibile è reputato come antipatico al vissuto. Così, dalle due parti, l’analogia è sentita come un senso
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non è, in definitiva, una ricchezza intrinseca che va esumata dall’immagine, sia essa fotografica o no: più che di polisemia occorrerebbe parlare di
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storia l’architettura, quale risorse nel Rinascimento e si proseguì fino alla rottura definitiva della tradizione umanistica, e cioè alla fine dell
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causa come principio e la causa come connessione: in definitiva su due piani diversi del pensiero. Che Leibniz accusasse come uno scarto o uno scatto
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di causalità, ma il principio che, nella ratio pone l’essere, per cui l’essere è la ratio, il fondamento supremo. Ma quale è in definitiva il movente
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In definitiva in questo evento per cui girando un’interruttore si accende una lampada, bisogna distinguere il nesso corrente-elettrica-trasformazione
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