ritroso dalle sue scoperte impressioniste verso il museo, dipingeva monumentali bagnanti, non disdegnando chiaroscuri e miti, in un’arte assai più di
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intelligentemente condizionata alle «leggi» e alle scoperte di una dozzina di maestri francesi dopo Cézanne, che la lettura della sua mostra offri
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senza rinunciare ad alcuna delle grandi scoperte di stile dei maestri del passato, anzi, nutrendo di quell’altissimo magistero situazioni della realtà
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impressioni le apparenze del vero; da essi nacquero i divisionisti, che portarono a conseguenze ancora più tecniche le scoperte dei primi; e da essi i fauves e
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in un tempo storico, fuori delle scoperte del cubismo analitico) siano un «modo di dire», un pretesto; si avverte, insomma, che de Staël ha fatto
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Le scoperte di Fautrier, legate a quelle della generazione successiva a Picasso, degli astrattisti non manieristi, cioè ai Pollock, ai Wols, ai De
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: la casa, gli amici, le strade quotidiane scoperte e inventariate dalle finestre di casa sua, le sontuose e primaverili nature morte — architettate
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inediti, al restauro delle opere minori in seguito scoperte.
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stesse «scoperte»; e se taluni battevano l’accento sull’oggetto e tal altri sullo «stile», rigore morale ed umano era in tutti: di superare, di
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ricollegarsi a certe scoperte ed esperienze dal vero che i nostri non avevano fatto o (peggio) avevano creduto di fare nell’Ottocento, cogli Scapigliati e
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, fra ripiegamento conformista nella tradizione, e scoperte di stile nell’onda delle esperienze rivoluzionarie, era diversa; apparentemente i Maestri si
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generazione di divisionisti che prese il verbo di Seurat dall’esterno: invece di portare ulteriormente innanzi le scoperte della prima grande fioritura
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’intenzione di limitarla ad una rete di atmosferiche tessere, come avveniva ai tempi eroici del cubismo; mentre allora certe forme pure, scoperte per la prima
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Tra le scoperte dada e queste ultime degli informali è una interdipendenza, che oggi appare assai più diretta e ricca di sviluppi. Mentre l’aspetto
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cercate con passione, vanno scoperte, perché «non c’è in natura né linea né colore, ma è l’uomo che crea la linea e il colore». Chi, come Ingres, si
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