meno «impressionista», se vogliamo, per quel radicale trapasso dai chiari agli scuri, per quel fantomatico trascorrere di figure sul notturno boulevard
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notturno in oriente — ma senza le simbologie e le suggestioni mitologiche dei Metafisici, ecco «Ostinato», sorta di straordinario cavalluccio bipede, e
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assorbono volumi e spazi, che legano sagome a fondi: ci riferiamo soprattutto al vasto «Notturno italiano». Ma dove Zigaina ha reso al massimo concreta
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astratto delle «premesse» sue remote, come ben si vede nel «Notturno sulla Salaria» e nel «Colosseo», opere esposte nella antologia della «giovane scuola
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