Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mondo

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Personaggi e vicende dell'arte moderna

260444
Venturoli, Marcello 50 occorrenze
  • 1965
  • Nistri-Lischi
  • Pisa
  • critica d'arte
  • UNIFI
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difendere sino alla fine dei nostri giorni. A noi sembra invece che, se un così vivo gruppo di artisti di ogni Paese si pone di fronte al mondo con animo

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bruttezza, e attraverso questo odio amò con pari intensità il «mondo dei belli», dai quali era escluso; il vizio del bere fu per il sublime nano una

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, presidente dei collezionisti di tutto il mondo, editore, amico e consigliere, a Maurice Denis, uno dei più inquieti e dialettici del gruppo dei «Nabis

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qui alcuni italiani — il mondo d’oggi non ride, non riposa, non spera e non perdona. Si dirà che tra l’arte informale e quella dei Guttuso, dei Francese

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, sempre più il mondo della realtà si allontanava da lui; forse non era meno ricco di un tempo: sapienza ed armonia interiore, saggezza di vecchio e

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i musei e le collezioni private del mondo); per la deliziosa disposizione dei dipinti su pannelli di vecchie tappezzerie che sottolineavano il clima

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nei suoi numerosi viaggi e trasmigrazioni per il mondo, l’Europa in tasca: e c’è perfino un pizzico d’Italia nel nome suo, Pougny, ché il nonno era

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interiore e non rinuncia ad esprimere la sua poesia sulle cose di questo mondo.

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, letterato e divagante nel mondo della «idea pittorica» dove i sentimenti e i personaggi, gli episodi e i climi dovessero sempre assumere, in modo

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appagatezza in cui operarono gli Impressionisti (in un mondo di credute e dirette sensazioni) al mondo della revisione critica, alla indagine psicologica

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la sua vis critica, per la immissione dei suoi contenuti psicologici, moralistici dentro il mondo degli Impressionisti. Ecco perché uomini in tuba di

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’opera grafica dell’artista sopravanzi di molto la pittura; non già perché il grande pittore norvegese non abbia espresso a pieno il suo mondo nel colore

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, si è impegnato col mondo in tutti i suoi aspetti. La sua pittura e la sua scultura sono legati alla terra, alla materia, alle manifestazioni dell’uomo

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nota quasi una «nostalgia» verso il mondo dei primi Impressionisti, ma senza rimpianti, senza complessi di inferiorità, senza il nobile epigonismo, per

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, contenente la figura, ma come spazio interno, contenuto dalla figura. Lo inserimento del mondo esterno nel mondo interno dell’uomo era già nato col cubismo

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ancora concepito umanisticamente, centro delle cose e padrone del mondo. È una nostra convinzione che Moore, oltre ad essere dotato di un eccezionale

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di una fuga dal mondo, di una misantropia distruttiva: è piuttosto la immagine del continuo sforzo dell’uomo per mantenersi quale protagonista della

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indubitato che il modo della ricerca sia in Wols assai più avventuroso; la rottura col mondo oggettivo, con l’abitudine di rappresentare alla maniera di

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quadro ammonitorio, un messaggio, è un modo di guardare il mondo, irriducibile e candido. E come non accettare la sontuosa «allegria» — immagine forsennata

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, né oggi, il solo. In quel suo privato e schivo parlar di tutti, degli altri, come di solitari, cui però gli errori del mondo continuino a fare una

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il primo piano dei singoli caratteri l’urgenza di una serie di figure raccontate per via astratta) una varietà di sguardi sul mondo, una moralità di

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, De Pisis pianse vere lacrime: quel simbolo felice, portatore di colori gai, incredibile ripetitore delle voci del mondo, era senza dubbio il suo più

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Dove non era stato De Pisis! E come riusciva nel suo insaziato viaggiare a rimaner sempre dentro il suo mondo, a tingere monumenti, fiumi, piazze

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villeggiante, di indefesso buongustaio; è insomma uno che soffre perché vuole il mondo diverso da quello che è, vuole con la sua arte, il suo pensiero

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dell’uomo come un colbacco. Gli occhi grandi, cerchiati e fissi, guardano il mondo con curioso dolore; il naso aquilino, una piega scavata lungo le

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smaccatamente professionali: infatti, fra lui pittore e il mondo in cui, fin dal 1928 fu necessitato a vivere, Torino e l’Italia fascista, era una perpetua

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parvenza del vero, ma legata con disperazione alla realtà dei sensi, pungente e acuta come se le immagini di questo mondo si rivelassero a piaghe, a ferite

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partecipazione tutta sensibile e non mentale, al mondo esterno. Si guardi ad esempio il dipinto delle rose su fondo viola (quello che appare anche

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artisti, musicisti, commediografi e letterati di tutto il mondo; con quella voce netta dalla pronuncia emiliana che gli era rimasta, leggerissima

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la vitalità estrosa di un mondo ricco di episodi, nell’apparenza decorativo; è il gusto del pulito, del concluso, dopo una ventennale serie di

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mondo esterno; tutti i problemi di Manzu sono stati esaminati in rapporto alla sua infanzia di figlio di un sacrestano bergamasco, della sua

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lo sforzo di rendere un personaggio nel suo mondo è notevole e coraggioso; quel verde dei tetti, quella Roma allo spinacio e alla lattuga, quasi dal

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astrattisti milanesi intorno a Soldati e a Terragni, resta votato ad una poesia dimessa, ad un piccolo mondo, oggi già antico... I capolavori allora creati non

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Che cosa ha voluto fare il più quotato scultore della generazione giovane, Augusto Perez, con questi sei personaggi in cerca di un loro mondo, con

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meditata lettura di questa mostra anche i critici più filo-astratti senza paraocchi dovranno convenire che esiste in Italia e nel mondo un altro tipo di

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mondo esterno, a infilare come perla su perla in un «serrate» senza scampo, astratto e concreto, i più complicati e pressanti episodi della realtà.

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» del mondo d’oggi un margine così largo di verità, da farci considerare Guerreschi come un caro, geniale e appassionato fratello.

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rifiuto delle storture del mondo, dall’altra: sentimenti e meditazioni che si intuiscono nel pittore di tipo polivalente, anche se mossi da

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sempre quella di un distacco lucido dalle sue ossessioni, per cui tra mondo dei sogni o degli incubi e mondo della realtà, prevalesse la mente mediatrice e

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i più appassionati estimatori un americano, John Quinn, la cui collezione di opere di Brancusi divenne poi la più importante del mondo, più ricca di

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Ma quella dell’impasse Ronsin era per Brancusi la casa più vera del mondo, era, a dirla tutta, l’unico vero mondo di Bancusi perché nei due ambienti

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felice a crescere e ad espandersi, di una totale liberazione dalle strette logore di questo vecchio mondo.

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gioia di sentirsi uguali e trovato una piattaforma reale, confessabile, dalla quale guardare il mondo impazzito.

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Ma il mondo era impazzito da un pezzo per i dada, era, la gigantesca faccenda della guerra, il prodotto di una antica consunzione, della continua

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subirono nel 1924 il fascino di Breton e passarono al nuovo movimento, ma sopratutto per la identità del metodo di reperimento del mondo interiore, il Dada

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per gli altri undici anni che gli restarono, riprendendo a pieno il contatto col mondo artistico di avanguardia.

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, se non altro, che tra il mondo dell’inconscio dei surrealisti del tipo di Ernst, Dali Tanguy e il mondo dell’inconscio informale, è una serie di passi

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voluto esprimere l’odio dei nostri nipoti per il mondo nostro infinitamente più ipocrita di ogni altro a causa del dualismo in cui oscilla, fra aspirazione

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«informale» o materica in Italia, fra gli artisti più fisionomici e autentici oggi nel mondo: del gruppo dei «sacchi» l’artista presenta tre opere assai

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; dall’altra, essi risultavano come i più organizzati nemici del mondo sensibile, come i più freddi ricercatori di prototipi e di modelli, quasi che dagli

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