a un matto o a un recluso, piuttosto che a un anziano maestro ormai carico di allori.
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quelle attuate a Milano dopo la Liberazione; sia perché le opere del maestro post-impressionista francese erano assai scarsamente conosciute in
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maestro francese di eccezionale fantasia a confronto dei suoi colleghi impressionisti famosi, si deve a lui riconoscere il merito di una esemplare
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di Pougny (quasi trecento «pezzi», fra dipinti, disegni e guazzi) assai utile per l’amplissimo arco di sviluppo tracciato dalla pittura del maestro
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, quindi direttore di orchestra all’Opera di Parigi, poi a Londra, dove sposò una inglese. Il Maestro Cesare Pugni peregrinò poi verso Pietroburgo. Suo
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personalità del Maestro nella scelta delle opere presentate appariva in tutta la sua pienezza, sia perché nel programma nobilmente didattico che si è
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almeno tre generazioni di pittori; se poi si considera il primo periodo del Maestro norvegese come una presa di contatto coi modi naturalistici degli
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Munch — e qui ci riferiamo alle opere del Maestro, inconfondibili, del ventennio 1890-1910 — dipingere o disegnare una scena della vita quotidiana
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Diremo invece che la più costante caratteristica dell’opera del Maestro è la sua mutevolezza, quel trascorrere felice e vittorioso da «ismo» a «ismo
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Si può, intanto, fare un ritratto dell’insieme delle opere, che costituiscono la produzione del Maestro dal 1914 ad oggi, oppure no? Si può fare, ne
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guardino ai risultati, dunque, e si commuovano, come vogliono le opere del Maestro, dinnanzi allo splendido paesaggio cubista dei «Fumaioli di Villauris
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fantasia sono tali che il Maestro è capace di impegnarsi in opere in cui prevale il senso della angoscia, dell’inconscio. La paura, l’ira, la
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, affascinante e ricco pittore vivente del globo, ma ancor oggi il nostro Maestro. Quasi per una forma di spirituale egoismo, dunque, sentiamo il dovere di
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denominatore, hanno potuto prendere dal Maestro quanto loro serviva per andare oltre, per chiarire se stessi e la loro posizione nel mondo contemporaneo
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statica che inserisce all’edificio terminato del sistema». Per Zervos, insomma, la lezione del Maestro consiste nel fatto che nonostante tutte le
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Ragghianti, non arriva mai a definirsi attraverso uno sviluppo «riconoscibile» dalla «a» alla «zeta», come può essere, insieme, maestro di coerenza, comun
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Ma la piena maturità dell’arte del Maestro è quella che coincide, a nostro avviso, con un ulteriore approfondimento di questo suo cammino «umano
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L’omaggio a George Braque, il settantaseienne maestro d’avanguardia francese alla XXIX Biennale di Venezia in una sala del padiglione italiano
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, un maestro: di coerenza fra opere e idee, di umiltà e di intelligenza. E come suonavano esatte certe sue frasi, punti di arrivo di una esperienza e di
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fauves, non solo e neppure maestro che dia il «la» con i cubisti, obbligò colleghi di battaglia e critici militanti, pubblico e collezionisti a
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del maestro francese: in effetti il disegno insolitamente robusto, la deformazione «espressionista», il movimento «animale» del personaggio, fanno
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arrivato. Inoltre, benché tra Brancusi e Moore non vi sia alcun rapporto di sudditanza, lo scultore inglese seppe ereditare dal maestro rumeno l’amore
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maestro inglese contemporaneo Francis Bacon, esposta al Museo Civico di arte moderna di Torino. È l’opera di uno dei pochi della generazione «dopo
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Fautrier è invece assai più consapevole dello stile, accennavamo: il maestro è davvero un francese, erede consumatissimo di tutta la recente e meno
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La preistoria del Maestro intorno al 1928 interessa per i primi tentativi di «informale». In verità, opere come «Le foreste di Port-Gros» e «Gli
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di queste opere più adulte, il Maestro propone soluzioni nuove e appassionanti: ora evocando come in un ritratto il clima, una stagione («Tempo d
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Nella psicologia del medio visitatore, le opere di Melli operano questa serie di impressioni. Una sola pittura del Maestro (e possiamo ben chiamarlo
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Il pittore Mario Mafai è artista e maestro così conosciuto in Italia e così seguito dal pubblico e dalla critica, da sostenere con disinvoltura anche
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, la più indicativa del cammino e dei risultati del Maestro e la più appassionante: perché nelle venti sale del Palazzo allestite per l’occasione, era
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Questa nostra «difesa» di Rosai da attacchi estrinseci alla sua più autentica ispirazione — che ci meritò una lettera del Maestro piena di
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’arte del maestro fiorentino alla generazione successiva alla sua: assai suggestiva, per esempio, la riproposta della «preistoria» di Rosai, i suoi
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Ma i momenti di felice ripresa, di toccanti e validissime intuizioni pittoriche sono così frequenti nelle opere del Maestro negli ultimi tempi, che
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Noi non disconosciamo, ovviamente, né il valore del maestro del Novecento, né il contributo che Guidi ha saputo dare all’arte italiana anche al di
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rigore che spira in tutta quanta l’arte del maestro bolognese, a prescindere dalla qualità e dalla statura di ciascuno dei due. Si, è vero, come scrive
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Marini, sente una certa avversione, se non addirittura ostilità, nei confronti del solitario maestro bergamasco. Il quale, se tutta insieme l
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Benché l’arte del maestro bergamasco abbia uno sviluppo organico e conseguente, senza pentimenti e senza conversioni «modernistiche», io trovo nel
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Assai felicemente il Ragghianti ha additato fin dai primi passi di Manzù ancora nell’orbita del Rosso, le peculiari differenze fra il maestro
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, non tanto per un ulteriore approfondimento dei caratteri distintivi della personalità di Manzù nei confronti del suo maestro (il «misticismo», la
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. E c’è un mutamento anche nell’ordine «mistico» e della «iconografia» religiosa del maestro bergamasco dopo il Cinquanta: se le sue bambine sedute, le
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Maestro fu affibbiata una multa perché era stata «dichiarata in un modo falso».
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, ovviamente, il massimo riconoscimento, come l’ebbe Henry Moore) è un fatto che le opere del Maestro rumeno a Venezia si videro soltanto per merito della
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» di Brancusi. D’altro canto, se c’è una plastica elegante, di una altezza che è pari alle straordinarie abilità tecnica e artigiana del Maestro, è
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giravano su basamenti azionati elettricamente, ed alcune erano accompagnate anche da musiche di intonazione mistica; il Maestro, lo abbiam visto, non
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, come un guscio d’uovo leziosetto, la calligrafia del Liberty secessionista. E che dire di Jacques Lipchitz, altro maestro assai interessante, con
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Willi Baumeister, pittore astrattista di Stoccarda, morto nel 1955 e leader dell’arte moderna in Germania. Teorico sottile e affascinante, maestro a
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guarda un quadro cubista — osservava il maestro tedesco — il punto di vista dell’osservatore va inevitabilmente e automaticamente cambiandosi mentre lo
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«attività figurative nel sottosuolo della Germania non sono state mai completamente interrotte», esprime la persuasione che l’arte del maestro di
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Baumister è per noi un maestro di stile che non si abbandonò mai del tutto al puro giuoco e che seppe rinnovare continuamente il suo repertorio, pur
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esperimenti di Klee, con la medesima misura nella quale operò il maestro; accenti grafici precisi, raffinati e levitanti, di cose e paesi, di ambienti e
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Alechinsky, appartenente al gruppo «Cobra» e le sculture di un anziano, Oscar Jespers, nato nel 1887, maestro di avanguardia dei più personali, nel
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